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Isaia a Pitti con un tributo a Totò
Una collezione dedicata al principe della risata
(09-01-2012)


ISAIA a Pitti Uomo rende omaggio a Totò, il Principe della risata. Ma soprattutto l'uomo, il vero gentleman. La collezione Fall-Winter 2012 di ISAIA è dedicata a lui: il più grande attore di tutti i tempi, l'elegantone per antonomasia. Il suo guardaroba contava 160 completi rigorosamente sartoriali, con spazi dedicati alle cappelliere, alla ricca collezione di bretelle (Totò detestava la cintura), a una cascata di cravatte, camicie, guanti, profumi, bastoni e l'indimenticabile bombetta.

La sua resta un'eleganza innata, una pertinenza dell'essere. Vestito in scena teatrale, su un set cinematografico, in casa dove adorava indossare la vestaglia di seta. Elegante in doppiopetto come con la giacca dai gomiti con le toppe. Non c'era differenza. Restava sempre il grande Totò. Indimenticato e indimenticabile. Se c'è un volto che sintetizza la bellezza e le contraddizioni di Napoli, ebbene questo è Totò. Acclamato come un Santo Protettore, generoso con gli abitanti dei bassi di via Santa Maria Antesaecula, il Rione Sanità da dove veniva, maestro della risata capace di rapide introspezioni e profonde riflessioni sul senso stesso dell'esistenza, eppure grande amante della vita e delle donne. Nasce da qui il legame odierno con la celebre sartoria ISAIA.

"Per me Totò è più di un mito - dichiara Gianluca Isaia, presidente dell'azienda di famiglia famosa nel mondo per la sua produzione interamente realizzata in Italia - Quando ho pensato alla nuova collezione, mi sono ispirato proprio alla sua figura di grande uomo, alla sua straordinaria personalità e alla sua eleganza". Eccentrico sì, ma sempre leale. Con se stesso e gli altri. Capace di esprimere le proprie emozioni e idee senza nascondersi dietro a una maschera. Presso lo stand Isaia, a Pitti Immagine Uomo, sono visibili due gigantografie di Totò grazie all'accordo di collaborazione raggiunto con la famiglia De Curtis che si concretizzerà nei prossimi mesi con apposite iniziative.
 

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Fonte: http://www.intoscana.it/

 

Nella chiesa di San Ferdinando, il giubileo degli artisti per Totò

Con il cardinale Sepe c'erano Liliana De Curtis e gli artisti Enzo Gragnaniello, Nino Buonocore e Patrizio Rispo. La figlia di Liliana De Curtis, scomparsa pochi giorni fa, sarà sepolta accanto al nonno


Si è svolto nel nome di Totò il giubileo degli artisti di Napoli. All'iniziativa, che si è svolta nella chiesa di San Ferdinando, in piazza Trieste e Trento, hanno preso parte oltre a Liliana, la figlia del principe della risata, anche diversi artisti partenopei: da Patrizio Rispo a Monica Sarnelli, passando per Enzo Gragnaniello, Benedetto Casillo, Nino Buonocore, Oscar di Maio, Lino D' Angiò, Gianni Lamagna, Angelo Di Gennaro e Tony Cercola.

Per l'occasione la figlia del grande artista, insieme con don Santino Spartà, il sacerdote siciliano che la conservava, ha donato la coroncina del rosario appartenuta a Totò al Cardinale Sepe. Secondo quanto raccontato dalla signora Liliana le ultime parole del padre sarebbero proprio una conferma della grande fede e spiritualità che lo contraddistingueva. "Portatemi a Napoli: sono cattolico, apostolico e napoletano".

"In una città e in una diocesi come Napoli - sottolinea Sepe - che sempre ha prodotto artisti di fama internazionale e che anche oggi rappresenta una delle eccellenze della nostra città non si poteva non fare questo incontro. Anche loro che hanno risposto alla chiamata di mettere insieme le proprie energie per risollevare, cambiare e ridare vigore alla nostra realtà. Gli artisti sono una parte fondamentale della nostra comunità. Totò aveva una sua vita religiosa interiore, recitava il rosario, partecipava alla messa, frequentava i sacramenti, era devoto di Padre Pio. E noi, quindi, non solo conserviamo la memoria del principe della risata come uomo e attore, ma anche la sua nobiltà e l'insegnamento di carità nascosta che lo contraddistingueva e che esercitava nell'aiutare chi era in difficoltà lasciando anche soldi sotto la porta dei bisognosi in maniera anonima. Per questo non potevamo, in questo giubileo per gli artisti, non ispirarci a lui che simboleggia la parte bella di Napoli".

Le ceneri di Diana De Curtis, morta il 6 dicembre 2011 a Roma dopo una lunga malattia, saranno tumulate nella cappella del cimitero di Santa Maria del Pianto, a Napoli, dove riposa il celebre nonno.
"Da circa un anno Diana era afflitta da un terribile male - spiega Sergio Tilocca, marito della nipote di Totò - che abbiamo cercato di contrastare in tutti i modi ma che, alla fine, ha vinto".

Alla tumulazione dei resti di Diana De Curtis, che avverrà la prossima settimana, prenderà parte
anche la madre Liliana De Curtis.

Anche se scossa per la morte della figlia Diana, avvenuta qualche giorno fa, Liliana De Curtis non
ha voluto mancare all'appuntamento giubilare. "Mio padre era un generoso e, prima di donare i soldi li passava nel tabacco perché, secondo lui, era umiliante donarli così. Sono quindici anni che aspetto l'apertura del museo alui dedicato e spero che presto si parta anche perché darà possibilità anche ai giovani con i diversi laboratori in programma".

 

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Fonte: http://napoli.repubblica.it

 

Roma 2011: Aurelio De Laurentiis fa rivivere Totò


Il patron della Filmauro ha presentato con Liliana De Curtis e Alessandro Siani la versione restaurata di Il più comico spettacolo del mondo, primo film in 3D della storia italiana; 'Totò è stato lo Steve Jobs della comicità', racconta il comico di Benvenuti al Sud.
 

Infilarsi un paio di occhiali per vedere un film in 3D è un'esperienza che il pubblico italiano prova (con riluttanza) anche nel lontano 1953, quando la premiata ditta Ponti-De Laurentiis decide di brevettare un complicatissimo sistema di ripresa, il Podelvision, e di girare in questo modo un film di Totò, Totò in 3D - Il più comico spettacolo del mondo, diretto da Mario Mattoli. L'esperimento naufraga tra mille problemi tecnici e oggi a 58 anni di distanza Aurelio De Laurentiis raccoglie quella sfida fallita dallo zio Dino De Laurentiis e da Carlo Ponti, per tentare di riportare in sala uno dei tantissimi film del principe Antonio De Curtis, restaurato grazie a un lungo e complesso lavoro realizzato da Cinecittà Digital Factory con la supervisione di Pasquale Cuzzupoli.
Sfruttando il palcoscenico del Festival del Film di Roma, il patron della Filmauro, nonché 'presidentissimo' del Napoli, ha presentato questa mattina assieme a Cuzzupoli il suo nuovo progetto, affiancato per l'occasione anche dalla figlia di Totò, Liliana De Curtis, e da uno dei comici più amati in Italia, quell'Alessandro Siani che dopo aver spopolato con Benvenuti al Sud, è diventato uno dei simboli della 'nouvelle vague' partenopea.

Una nuova onda che però non può non tener conto dell'eredità del passato e di un gigante della  comicità come Totò, efficace anche in questa veste moderna e rinnovata. "Quando questa mattina ho incontrato la signora Liliana è come se avessi incontrato mia sorella - racconta Alessandro Siani -, siamo tutti figli di Totò. Ed è facile dire perché faccia ridere ancora oggi, perché è stato l'unico a passare dal bianco e nero al colore e poi al 3D. E' stato lo Steve Jobs della comicità. Totò confondeva la tristezza, stordiva la povertà. Era ed è la medicina giusta contro ogni male e visto che non era mai volgare, possiamo parlare di una medicina senza effetti collaterali. Se la risata è un dono di dio, Totò non ha mai fatto peccato". Girata con più camere da presa contemporaneamente (una delle quali diretta da Karl Struss, direttore della fotografia di Fritz Lang), la pellicola di Mario Mattoli ha subito un lunghissimo lavoro di restauro, visto che si è dovuto intervenire su due negativi, uno per l'occhio destro e l'altro per quello sinistro. "Il negativo che avevamo mancava di molte perforazioni - racconta Pasquale Cuzzupoli -. Quando ho fatto vedere ad Aurelio i primi 5 minuti della versione su cui avevamo iniziato a lavorare, è stato molto contento e allora siamo andati avanti. Dopo mesi dedicati al recupero delle perforazioni c'è stato tutto il restauro digitale, che ci ha impegnati per oltre un anno".

Una commedia dalla trama esile, Il più comico spettacolo del mondo (parodia del ben più celebrato Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. DeMille), costruita appositamente per dare sfogo alla forza comica di Totò, il clown rubagalline Tottons, saltimbanco del circo Togni, costretto a non struccarsi mai per non rivelare la sua vera identità. Braccato da un poliziotto pasticcione e da tre donne gelosissime, una domatrice di leoni, una fantasista e la trapezista (interpretate rispettivamente da May Britt, Franca Faldini e Tania Weber), Totò si esibisce in alcuni dei suoi numeri più celebri, come quello della massaggiatrice o del parrucchiere omosessuale, davanti a guest star come Aldo Fabrizi, Silvana Mangano e Anthony Quinn. "Papà è sempre stato un innovatore, visto che aveva girato il primo film italiano a colori e naturalmente era entusiasta anche di questo film - rivela Liliana De Curtis -, assolutamente rivoluzionario per l'epoca". Ed è stata proprio questa caratteristica innovativa a spingere Aurelio De Laurentiis a restaurare la pellicola. "Mi era sfuggito che fosse in 3D - spiega - ma quando me ne sono accorto ho deciso di dare precedenza a questo film nell'immenso repertorio di Totò. C'è voluto più di un anno di lavoro, per questo siamo stati costretti a rinunciare alla corte dei Festival di Cannes e di Venezia". Fatto il lavoro più grosso, resta tutto da decidere il destino in sala del film. "Ne parlerò personalmente con gli esercenti - aggiunge -, sperando di non sentirmi fare discorsi assurdi legati all'eccessiva 'napoletanità' del film, perché oggi non si può bollare un genio come Totò, dicendo che si può piazzare solo a Napoli". "Sono disponibile a presentare il film alla grande, a sborsare soldi per stampare 300 copie - conclude -, ma non posso farlo da solo, devo avere un partner che è l'esercente. Il film è nuovo di zecca, quindi è fruibile dal pubblico. A maggio c'è una calma maggiore tra le uscite cinematografiche e allora vedremo"

 

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Fonte: http://www.movieplayer.it

 

Il Museo di Totò apre a dicembre 2011. Parola del sindaco De Magistris


Dopo 15 anni di attesa, Liliana De Curtis alla Sanità aprirà il Museo nel Palazzo dello Spagnolo: un museo-laboratorio che dà speranza ai giovani del quartiere in cui nacque il padre.

Napoli che rinasce, che rifiorisce. Napoli con le sue zone pedonali e le zone a traffico limitato.
Napoli senza spazzatura. Napoli del Vomero e Piazza Plebiscito. E poi Napoli che si fa sentire. Napoli della Sanità, dei Quartieri Spagnoli, di Scampia e Secondigliano. La Napoli che nessuno vuole conoscere, dove si ride, si costruisce, si fa la raccolta differenziata, dove si creano possibilità. Dove nascono progetti e si insegna anche la legalità. È questa la Napoli di Totò, nato nella Sanità, figlio di una portiera, figlio del popolo. E questo figlio del popolo ora sua figlia Liliana ha deciso di onorarlo attraverso la realizzazione di un Museo.

 

"In realtà il Museo esiste da 15 anni – racconta la Principessa De Curtis - ma la burocrazia non ha permesso sino ad ora di aprirlo. De Magistris, però ce l' ha promesso; lui che quando è giù di morale guarda un film di papà per ritrovare il buonumore. A dicembre si apre. Questa volta è sicuro".

Perché Napoli e il mondo amano Totò e perché il Museo sarà un punto di riferimento per i giovani del quartiere. "Il Museo si trova a Palazzo dello Spagnolo: è un palazzo del 1600, con una superficie di 4mila metri quadrati distribuiti su tre livelli. Ce l’ha concesso la Regione Campania anni fa. Ma a procrastinare l’apertura è stata la burocrazia".

Cosa c’è nel Museo?
"Il Museo è stato allestito partendo dal presupposto che Totò amava i giovani. Quindi, oltre ad essere un Museo tradizionale, lo abbiamo strutturato come luogo in cui radunare i ragazzi e tirarli fuori dalla strada. Totò voleva dare loro qualcosa e quindi noi vogliamo dare speranza, fiducia ai ragazzi. Non a caso abbiamo scelto il quartiere dove lui è nato: un quartiere che è diventato difficile, ma che lo porta nel cuore. Pensa che il giorno in cui ricorre la sua morte, la gente non va al cimitero, ma va in pellegrinaggio alla Sanità. Voglio che i giovani imparino la musica e anche a fare i pizzaioli. Ci sono dei laboratori".

A chi è aperto?
"È aperto a tutti. Gratis per la gente della Sanità, mentre per gli altri due euro. La gente si deve tenere caro questo museo. È una speranza per i giovani che hanno una energia che non ho mai  visto altrove. E il quartiere di Totò è davvero stupendo: è un quartiere in cui i portali parlano. Ci sono dei palazzi incredibili. Pensa che lì Mozart andò a suonare da bambino. In quel quartiere c’è la storia di Napoli".

 

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Fonte: http://www.agoravox.it/

 

“Il più comico spettacolo del mondo” con Totò in 3D in programma dal 27/10/2011 al 04/11/2011 alla 6ª edizione del Festival Internazionale del Film di Roma


Dopo quasi 60 anni torna in sala il primo film tridimensionale della storia del cinema italiano.
Restaurato con la più moderna tecnologia Totò in 3D – Il più comico spettacolo del mondo sarà presentato in anteprima alla 6ª edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, in programma dal 27 ottobre al 4 novembre.
Tra le più amate commedie interpretate dal Principe della risata, Totò in 3D – Il più comico spettacolo del mondo è tornato a nuova vita grazie a un lungo e complesso lavoro di restauro fortemente voluto dal produttore Aurelio De Laurentiis e realizzato da Cinecittà Digital Factory con la supervisione di Pasquale Cuzzupoli.
E’ occorso quasi un anno ai tecnici per riportare il film all’originario splendore. A rendere particolarmente difficile l’operazione è stata la necessità di intervenire su ben due negativi. Il film è stato girato nel 1953 con un sistema per la ripresa tridimensionale, brevettato da Carlo Ponti e Dino De Laurentiis e denominato Podelvision dalle iniziali dei loro cognomi, che prevedeva di fatto l’uso di più camere da presa contemporaneamente e successivamente la stampa di due copie di pellicole identiche: una per l’occhio sinistro e una per l’occhio destro.

Esplicita parodia de Il più grande spettacolo del mondo di Cecil De Mille, Totò in 3D – Il più comico spettacolo del mondo è sceneggiato da Mario Monicelli, Sandro Continenza, Italo De Tuddo, Ruggero Maccari e diretto da Mario Mattoli con le musiche di Armando Trovajoli.

Il film ha per protagonista il pagliaccio Tottons che, oppresso da un terribile segreto, è costretto a tenere nascosta la propria identità e quindi a non struccarsi mai. Al fianco di Totò, alcuni dei più grandi interpreti dell’epoca, Marc Lawrence, Maj Britt, Franca Faldini, Tania Weber, Mario Castellani, Alberto Sorrentino, Enzo Garinei. Tra gli spettatori del circo sono riconoscibili anche Peppino De Filippo, Silvana Mangano, Anthony Quinn, Carlo Croccolo, Carlo Campanili, Aldo Fabrizi e lo stesso Totò che interpreta anche il ruolo della madre di Tottons.

 

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Fonte: http://www.circo.it

 

Il ritorno degli "Uomini di Mondo" a Cuneo

Passati dal capoluogo provinciale giovani che sarebbero poi diventati più o meno famosi: da Marco Pannella ad Enrico Mentana, dal Mago Zurlì a Gianfranco Boniperti


“TO- TO' Chi si rivede”! Come ogni terza domenica del mese di ottobre da dodici anni a questa parte, tornano a radunarsi a Cuneo gli “Uomini di Mondo”. Vale a dire tutti coloro che, parafrasando la celebre battuta di Totò “Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo “ hanno passato un periodo, più o meno lungo, della loro vita facendo la naja nel capoluogo cuneese e città limitrofe. Da ottocento anni città di caserme, Cuneo ha forgiato infatti generazioni di uomini di mondo. Comuni mortali e giovani che sarebbero poi diventati più o meno famosi chi nella politica, chi nello spettacolo, chi nelle varie professioni: da Marco Pannella ad Enrico Mentana, dal Mago Zurlì a Gianfranco Boniperti solo per citare qualcuno tra i tanti personaggi conosciuti al grande pubblico.

E non solo “uomini” ma anche le donne, che ormai da anni possono seguire la carriera militare, possono farne parte. Fra le più famose, oltre alla figlia del “vate”, Liliana de  Curtis che ha la tessera con il numero uno ad Honorem, Stefania Belmondo, grande campionessa di sci di fondo che però è anche una graduata delle Guardie Forestali. Che sono denominate “Uome”, come deciso con un referendum popolare tra gli spettatori durante una passata adunata, perché “Donne di Mondo” non suona tanto bene...

Nati dalla fervida fantasia di alcuni allegri cuneesi, ovvero Piero Dadone, giornalista, Danilo Paparelli, vignettista e giornalista, Mario Merlino, Presidente della Promocuneo, Alberto Gedda, giornalista e Gigi Riva, ristoratore (nel suo locale “Osteria della Chiocciola”, a Cuneo, vi è la sede ufficiale), l'associazione ha avuto un successo insperato e conta qualcosa come ottomila iscritti, di ogni parte d'Italia e non solo. Un fantastico escamotage, che a suo tempo era stato anche proposto alle autorità cittadine perché lo facessero proprio e lo rendessero istituzionalizzato per far conoscere a livello turistico Cuneo. Non solamente come città austera, “possente e paziente” per dirla con il Carducci, ma anche vitale, accogliente e piena di iniziative in grado di accontentare tutti.

L'edizione di quest'anno, concomitante come sempre con la popolare Fiera del Marrone, è dedicata agli “Uomini di mondo che fecero l'Italia” in omaggio ai 150 anni dell'Unità d'Italia. Sono attesi, oltre ai tesserati ed ai simpatizzanti, anche i Sindaci dei “Comuni di mondo” ovverodi quei piccoli comuni cuneesi a rischio di cancellazione, che potranno far sentire le loro voci contro un ottuso governo italiano che vorrebbe sparissero dalle cartine della Provincia di Cuneo. Altre chicche di questa adunata saranno il “Totò in 3D senza gli appositi occhiali” ovvero un Totò gigante in cartapesta costruito dall'UdM Salomone Sandro (tra gli Uomini di Mondo ci si identifica sempre alla maniera militare: prima il cognome e poi il nome), la partecipazione di Artù, barbagianni di mondo, oltre alla habituè mula di mondo Regina.

In sintesi, il programma prevede: sabato 15 ottobre 2011 ore 21, al Teatro Toselli gli spettacoli “Vej Turin” con Gianfranco Bijno e “Non ci rompete...la tivù” con il Trio Luna.
Ingresso gratuito. Domenica 16 ottobre: ore 9,45 ammassamento dei partecipanti in Piazzetta Principe Antonio de Curtis (davanti al Teatro Toselli); ore 10,15 partenza del corteo lungo via Roma; ore 10,45 in Piazza Galimberti “Statue di mondo” (alcuni monumenti cittadini prendono la parola, con la partecipazione degli attori Mario Brusa, Oliviero Corbetta, Luca Occelli, Stefano Brusa, Andrea Beltramo, Carola Iossetti, e gli allievi della Scuola di teatro “Sergio Tofano” di Torino); ore 11,15 il volo del suddetto Artù, Barbagianni di Mondo; ore 11,30 omaggio ai Sindaci dei “Comuni di Mondo” condannati all'estinzione; ore 11,45 Chi l'ha visto? alla ricerca dei commilitoni mai più incontrati; infine ore 12,20 Vin d'honneur con il “Vermouth di Mondo”, in questa edizione dell’Adunata addirittura a scelta con due etichette differenti, quella con l’effige di  Camillo Benso conte di Cavour e del primo Re d’Italia Vittorio Emanuele II….

Una manifestazione che, data la non rosea contingenza economica, vede sempre più ridotti gli aiuti economici, tanto che il Corrierino dell’Uomo di Mondo (organo ufficiale della manifestazione spedito gratuitamente a tutti gli iscritti) quest'anno è stato ridotto ad un unico numero. Dunque chi, senza giustificato motivo, non verrà a Cuneo il 15 e 16 ottobre “rimorso lo colga”!
Monica Bruna

 

CUNEO ACCOGLIE LA STATUA DI TOTO' "UOMO DI MONDO"

 

Roma, 13 ott. - "Sono un uomo di mondo: ho fatto tre anni di militare a Cuneo". E' una delle piu' celebri battute di Toto': oggi, con una buona dose di autoironia, la citta' di Cuneo ha reso omaggio al compianto Principe della Risata accogliendo la statua del comico all'interno del cortile del Municipio. Realizzata dallo scultore di Albenga Flavio Furlani, l'opera arriva da Alassio: era posizionata nei giardini di piazza Stalla, ma e' stata rimossa dopo la decisione della nuova giunta comunale della cittadina ligure, la scorsa estate, di intitolare i giardini al conte Luigi Morteo, e quindi di rimuoverla, non senza strascichi polemici. Ma il monumento ad Antonio de Curtis non ha dovuto aspettare molto per trovare una nuova collocazione a Cuneo, per quanto ancora provvisoria.

Cuneo, profondo nord circondato dalle montagne, a un passo dalla Francia: un altro mondo rispetto al mare e al sole di Napoli, che nella battuta di Toto' (pronunciata nella celebre scena del vagone letto in cui il comico fa perdere la pazienza e ridicolizza l'onorevole Trombetta) diventa emblema di posti remoti sconosciuti alla maggior parte dei cittadini di un'Italia povera in cui i viaggi li faceva soltanto chi emigrava oppure chi partiva per il servizio di leva, ai tempi in cui durava ben tre anni.

Ma l'effetto comico, lo sfotto' del genio di Toto', stava nel professarsi uomo di mondo, che la sa lunga, in virtu' di una permanenza in una citta' lontana in realta' lontana da ogni clamore e da ogni "mondanita'", un tranquillo paese di provincia, di cui molti italiani non avrebbero saputo dire granche'. Citta' che pero' sa ridere di se' e che gia' prima del posizionamento della statua aveva dedicato al comico napoletano la piazza del teatro e che ogni anno e' meta del raduno degli "uomini di mondo", l'associazione che raccoglie gli ammiratori di Toto' che hanno davvero fatto il militare a Cuneo, presieduta da Mario Merlino, oggi presente alla consegna della statua al sindaco Alberto Valmaggia e all'assessore alla cultura Alessandro Spedale. "E' per noi un grande onore - ha dichiarato Spedale - ospitare la statua di Toto', che ha dato fama alla nostra citta' citando nei suoi film Cuneo con la celebre battuta. Adesso stiamo studiando, insieme con il sindaco Alberto Valmaggia, la possibilita' di trovare una sistemazione alla statua, per poterla tenere a Cuneo in modo definitivo".

 

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Fonte: http://www.targatocn.it/   http://www.agi.it

 

Curiosità: Quella faccia non mi è nuova ... Totò è il sosia di Enrico IV !!!


Quando 2 anni fa andai a Parigi mai avrei pensato passeggiando per il Louvre di trovarmi di fronte ad un ritratto del Principe Antonio De Curtis... in arte Totò!

No, davvero... perchè quando mi sono trovato al cospetto di un quadro raffigurante Enrico IV re di Francia detto Il Grande sono rimasto li a bocca aperta!

Ditemi se non è identico a Totò in una delle sue tante interpretazioni...

Certo Enrico IV portava la barba ma i tratti somatici sono talmente unici e particolari da lasciare increduli nel trovare due volti che li posseggono.

Il naso lungo e curvo il mento asimmetrico, gli occhi... ma dippiù, lo sguardo sornione,l'espressione  del viso, tutto è semplicemente identico e quasi sovrapponibile.
 

Non trovate?
 

Poi dici che la reincarnazione non esiste....

PS: questo post è anche una celebrazione... perchè può accadere di ritrovare per caso quella foto fatta al Louvre e di passare la serata a cercare chi diavolo rappresentasse... e puo' anche capitare che 24 ore dopo apri un sito per caso e... thò, ecco li un servizio su "quel tizio" del quadro.
 

Tu chiamale se vuoi "coincidenze".
 

 

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Fonte: by Decorazionisegrete  http://it.paperblog.com

 

EUROPACINEMA 2011: UN OMAGGIO A TOTO' PER L'APERTURA


Viareggio (Lucca), 6 ott. 2011 - Sara' "Malafemmina" - spettacolo-intervista che avra' come  protagonista Liliana De Curtis, figlia di Toto' - ad aprire domenica 9 l'edizione 2011 di  EuropaCinema, il festival del cinema europeo fondato da Felice Laudadio e adesso diretto da Pier Marco De Santi.
Affezionatissimo alla Versilia dove trascorreva le sue vacanze estive, il festival viareggino dedica al grande attore napoletano la sua giornata inaugurale. Sul palco del teatro Puccini di Torre del Lago, Liliana De Curtis recitera' infatti alcune delle poesie scritte dal padre (fra cui la celeberrima "A livella") e rispondera' alle domande del pubblico intervallate alla proiezione di una selezione di spezzoni tratti dai film piu' famosi di Toto'. La serata prevede la partecipazione straordinaria di Gisella Sofio, l'attrice scoperta da Toto' e con cui ha girato numerosi film nonchè l'esecuzione di  alcune canzoni scritte da Toto' nell'interpretazione del cantante-chitarrista Claudio Carluccio, allievo di Roberto Murolo, che conobbe Toto' all'eta' di sette anni.

 

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Fonte: http://www.agi.it/

 

Boara deve cambiare nome alla piazza: la scelta è tra Giovanni Paolo II e Totò

L'esistenza di due piazze intitolate a Vittorio Emanuele II crea confusione alle Poste con lettere rispedite al mittente


ROVIGO - Due piazze Vittorio Emanuele II a Rovigo sono decisamente troppe. E per evitare che il postino impazzisca, Palazzo Nodari deve decidere di cambiare nome a una delle due. Il salotto buono del capoluogo ovviamente non si tocca, così spetterà alla piazza di Boara essere ribattezzata. Ancora nulla si è deciso in merito, ma pare che a contendersi quest'onore siano Papa Giovanni Paolo II e il principe della risata, l'indimenticabile Antonio De Curtis, in arte Totò.

Da quando tutte le frazioni del capoluogo hanno cambiato il vecchio codice di avviamento postale, 45030, in quello di Rovigo, 45100, si sono creati non pochi problemi per le Poste a causa di questo doppio indirizzo: Boara, così come Grignano, Borsea e così via, fanno di fatto parte della città, come i quartieri, e così risultano avere lo stesso indirizzo sia la piazza del paesino all'ombra dell'argine dell'Adige che quella sotto la loggia di Palazzo Nodari.

Lettere e raccomandate tornano spesso al mittente. Un vero caos. Così al Comune non resta altro che fare chiarezza: piazza Vittorio Emanuele II resta quella calcata proprio dal re d'Italia nel 1866 quando entrò trionfante nell'allora piazza Grande. Quella di Boara invece dovrà necessariamente cambiare nome.

Il parroco della frazione sembra aver suggerito all'amministrazione comunale di intestare la piazza a papa Giovanni Paolo II. La richiesta sarebbe conforme anche all'impegno preso dal consiglio comunale nel giugno del 2010 quando approvò, con 27 voti a favore e soli 7 astenuti, la mozione presentata da Paolo Avezzù (Pdl) che sollecitava l'istituzione di una borsa di studio e l'intitolazione di una via a beato Carol Wojtyla.

L'assessore Nello Piscopo, invece, suggerisce di dedicare piazza a Totò, lo «scugnizzo» del rione Sanità. «Antonio De Curtis - spiega la sua proposta Piscopo - ha citato la nostra città nella sua poesia più bella: 'A Livella. Lui, napoletano doc, si è ricordato della nostra città. Mi sembra giusto concedergli quest'onore».

In realtà a rendere merito a Totò, in realtà, ci hanno pensato prima dei privati. Una nota pizzeria del centro storico del capoluogo infatti gli ha dedicato un'ala del locale: «Vista la grande passione per il Principe De Curtis, numero uno del cinema italiano - scrivono nel loro sito internet - abbiamo deciso di dedicargli una sala della nostra pizzeria, dove, oltre ad alcune foto, è appesa al muro anche la famosissima poesia, da lui scritta, À Livella, dove è menzionata anche Rovigo». Pochi versi: «Qui dorme in pace il nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno, ardimentoso eroe di mille imprese, morto l'11 maggio del ’31» scrive Totò in rima, e forse pochi rodigini lo sapevano.

Adesso tocca alla giunta di Palazzo Nodari decidere il da farsi e non c'è dubbio che sarà una lotta tra «titani». Da una parte, infatti, c'è la figura laica del principe della risata tanto amato da tutti gli italiani, dall'altra c'è quella religiosa di Karol Wojtyla, un papa amato dai fedeli che ha conquistato però anche il rispetto dei non cattolici.
 

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Fonte: http://www.gazzettino.it

 

Torre del Greco. "Festival Teatrale Antonio De Curtis" ai Molini Marzoli  - 19/09/2011


Prende il via questa sera al complesso dei Molini Marzoli di via Calastro 10 a Torre del Greco il "Festival Teatrale Antonio de Curtis", un appuntamento all'insegna del buon teatro e della cultura napoletana. Il festival è organizzato dalla Proscenia Service in collaborazione con il Comune di  Torre del Greco

"La Proscenia Service nasce proprio per dare il via a questo festival teatrale che dedichiamo al grande Totò – ci spiega Susy Mennella, attrice torrese ed una degli organizzatori del festival – io e gli attori del 'Laboratorio Teatrale degli Armonici' del maestro Franco Cutolo abbiamo deciso di  inaugurare proprio qui a Torre del Greco, mia terra d'origine, questo festival nella speranza di riproporlo anche nei prossimi anni".

Susy Mennella artista corallina, classe '89 ha cominciato la sua avventura nel mondo del teatro con il "Laboratorio Teatrale del Armonici". Da Sempre attiva nel mondo del teatro adesso studia scenografia all'Accademia delle Belle Arti di Napoli. Presto sarà di nuovo in scena alla galleria Toledo di Napoli con lo spettacolo "Anna Cappelli".

La prima serata del festival vedrà protagonisti sul palco gli attori dell' "Apoteca dell'Attore" con  "L'inferno Napoletano" di Franco Cutolo, spettacolo teatrale dove, in una sorta di inferno dantesco squisitamente napoletano, verrano catapultati personaggi che hanno avuto a che fare con la storia di Napoli: nessuna anticipazione sui nomi dei dannati anche se qualcuno degli attori ci confida che neanche il celebre Mario Merola verrà risparmiato. Insomma un kaleidoscopio di suoni, immagini e personaggi che hanno fatto di Napoli una città unica al mondo: "non mancheranno – ci informa Mennella - personaggi come i munacielli ed i femminielli". Le coreografie sono state affidate ad Elvira Ferrone, balleria del Teatro San Carlo di Napoli.

Il festival proseguirà domani con l'esibizione del gruppo folk torrese dei "Bazzarioti" e si concluderà il 21 con Antonella Morea che si esibirà con la compagnia "Teatrodoggi" in "Anna Cappelli", regia di Fortunato Calvino.

Il costo dei biglietti in prevendita è di 7 euro, mentre al botteghino costeranno 10 euro, "prezzi
accessibili, scelti per invogliare i cittadini torresi a partecipare alla rassegna teatrale". I biglietti potranno essere acquistati al bar Kahlua di via Marconi 28 a Torre del Greco nei pressi della Circumvesuviana.

Il Programma del festival:

19 SETTEMBRE 2011 ORE 20,30

"L'INFERNO NAPOLETANO" (VIAGGIO NEGLI INFERI DELLA CULTURA NAPOLETANA)
COMMEDIA . L'APOTECA DELL'ATTORE E IN COLLABORAZIONE CON WELLNES CLUB DANZA
DIRETTA DA ELVIRA FERRONE

20 SETTEMBRE 2011 ORE 20,30COMPLESSO FOLK "I BAZZARIOTI " CONCERTO DI MUSICA
POPOLARE

21 SETTEMBRE 2011 ORE 20,30IL GRUPPO TEATRODOGGI PRESENTA ANTONELLA MOREA
IN "ANNA CAPPELLI" DI ANNIBALE RUCCELLO E LA REGIA DI FORTUNATO CALVINO
PER INFO E PRENOTAZIONI 3662794798  e-mail   prosceniaservice@libero.it
 

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Fonte: http://www.lapilli.eu

 

Totò il grande cinema

TUTTI I CAPOLAVORI DEL PRINCIPE DELLA RISATA
IN UN’ESCLUSIVA EDIZIONE SPECIALE.


Il più grande, il più amato, l’indimenticabile in una collana che è già un culto. I capolavori che hanno fatto la storia del cinema interpretati dal principe della risata Antonio De Curtis in una edizione tutta rinnovata. Ogni uscita un DVD corredato da booklet con le immagini, la storia del film e i numeri della Smorfa. Dal 23 agosto 2011 in edicola....

 

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Fonte: http://mondadoriperte.it/2011/08/toto-il-grande-cinema/

 

Statua di Totò, Napoli si candida ad ospitarla: 16 mila euro il prezzo base per l’asta


Alassio (SV) 12/08/2011 - E’ di 16 mila euro il prezzo base fissato per la statua di Totò dal Comune di Alassio, che bandirà a breve l’asta per il “bronzo della discordia”. Il bando sarà pubblicato sul sito web del Comune.
Nel frattempo, proseguono le candidature da ogni parte d’Italia per appropriarsene. “Ci offriamo a ricevere la statua estirpata di Antonio De Curtis dalla sua sede di Alassio e, d’intesa con la figlia Liliana, abbiamo anche deciso di posizionarla nei giardinetti adiacenti il teatro Totò”.

E’ quanto ha dichiarato questa mattina l’assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Antonella Di Nocera. “Rivalutare quello che è stato il Principe della risata nella sua città natale – spiega – è una delle priorità della giunta De Magistris, infatti stiamo lavorando affinché sia aperto al pubblico il Museo Totò alla Sanità che costituirà parte del percorso turistico del rione. Museo la cui apertura è stata annunciata più volte dalla precedente amministrazione e mai realizzata”.
 

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Fonte: http://www.ivg.it/

 

Totò “sfrattato” da piazza Stalla ad Alassio


Alassio (SV) 10/08/2011 - Totò? No grazie, non ci riguarda. Il primo cittadino di Alassio, l’ex leghista Roberto Avogadro, ha sfrattato la statua del principe Antonio De Curtis dai giardini di piazza Stalla. E l’ex sindaco Marco Melgrati parla di «nefandezza».

La nuova giunta ha infatti deciso di dedicare i giardini al conte Luigi Morteo, figura storica della  cittadina ligure: «Con tutto rispetto per Totò - spiega Avogadro, da sempre contrario a quella statua - ma Alassio non ha alcun legame col “principe della risata”. Meglio dedicare i giardini al Conte Luigi Morteo, che lasciò in eredità un bel patrimonio agli alassini».

E così nei giardini Stalla il busto del celebre comico napoletano scoperto dalla figlia Liliana e dalla  nipote Diana nel 2009 sarà presto sfrattato. L’opera dello scultore albenganese Flavio Furlani ritrae De Curtis così come appariva nel film “L’oro di Napoli”, con il cappello di foggia napoleonica usato per interpretare il “mazziere d’onore” della banda cittadina.

Marco Melgrati, ex sindaco di Alassio, scherza con amarezza: «Il grande Totò si rivolterà nella tomba, pensando a questi che non sono uomini, ma forse nemmeno caporali». «Totò è un patrimonio di tutta l’Italia, se non dell’umanità». Melgrati ha scritto una lettera alla figlia dell’attore, Liliana De Curtis, e al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per segnalare quello che ritiene «uno sfregio, un affronto, una nefandezza gratuita». «Abbattere la statua del principe Antonio De Curtis - insiste Melgrati - è fuori luogo e contro la decenza, al limite della pazzia. Gli altri giardinetti erano stati dedicati a Charlot, non vorrei che ora demolissero anche la sua statua, visto che anche lui non è mai stato ad Alassio».

 

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Fonte: http://www.ilsecoloxix.it

 

Totò gran varietà

Venerdì 09/09/2011 ore 21,30 Cineteatro Colosseum (Palermo) Via Guido Rossa, 7 (Bonagia)

Ideato e curato da Gianfranco Ponte. Con Gianfranco Ponte, Leda Scuderi, Marcello Romeo, Jenny Scuderi, Maria Carraffa. Coreografie: Mariarosa Trapani. Corpo di ballo: Mariarosa Trapani, Adele Buffa, Ivana Lo Piccolo, Giorgia Scordi, Simona Buffa. Scenografie : Gianluca Corsini.  Prezzo del biglietto 7 euro.

Lo spettacolo è una carrellata di balli, canti e sketch che vogliono omaggiare il Principe della Risata Toto'.


 

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Fonte: comunicato stampa

 

Piazza Maggiore (BO) Al via 'Non ci resta che ridere'
Giovedì parte la rassegna dedicata al grande cinema comico italiano. Da Totò a Sordi, passando per Benigni e Troisi: ecco tutto il programma


Bologna, 13 luglio 2011 - In piazza Maggiore arrivano le risate. 'Non ci resta che ridere', è questo il
titolo della rassegna, che parte domani sera, dedicata al grande cinema comico italiano. Il primo appuntamento, introdotto da Goffrego Fofi, è con ‘Miseria e nobiltà’, interpretato da Toto’, l’immancabile spalla Carlo Croccolo e Sofia Loren.

Ricchissimo il cartellone: si va da ‘Toto’, Peppino e la, Malafemmina' di venerdì 15, per proseguire domenica 17 luglio con ‘Il vedovo’ di Dino Risi e la coppia Alberto Sordi-Franca Valeri. Lunedi 18 spazio ancora a Sordi, con ‘Un americano a Roma’, mentre martedi’ 19 e’ l’ora de ‘I mostri’ altra opera di Dino Risi. Ultimi tre titoli programma, ‘Non ci resta che piangere’ di Roberto Benigni e Massimo Troisi (mercoledì 20 luglio), ‘Un sacco bello’ di Carlo Verdone (giovedì 21 luglio) e ‘Il secondo tragico Fantozzi’, venerdì 22 luglio.

 

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Fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it/

 

A Gavi con Totò e Carolina. Il film di Monicelli scelto per omaggiare il compositore Angelo Francesco Lavagnino.

Dal 21 al 25 giugno 2011 la nuova edizione del festival diretto da Della Casa e Sclaverani


"Non è impresa da poco per un festival piccolo come il nostro, sopravvivere per undici anni di fila e conservare intatto lo spirito presente fin dalle origini: parlare di cinema, musica e cibo immersi negli splendidi paesaggi dell'alessandrino. Il tutto in un clima di grande allegria e familiarità". Con queste parole Steve Della Casa, direttore artistico della manifestazione in collaborazione con Vittorio Sclaverani, presenta la nuova edizione del Festival Internazionale A.F. Lavagnino – Sezione Cinema – di Gavi (21-25 giugno 2011). Una manifestazione nata per celebrare il maestro Angelo Francesco Lavagnino, autore di più di 150 colonne sonore per il grande schermo dal 1948 al 1977, che visse e morì proprio a Gavi. Quest'anno il film scelto per omaggiare il compositore è il censuratissimo Totò e Carolina (1955) di Mario Monicelli. La copia, gentilmente concessa dalla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, subì diversi tagli, soprattutto nel sonoro (un divertito Della Casa ricorda come un "bandiera rossa" si trasformò, magicamente, in un "quel mazzolin di fiori"). E non è un caso che la regia del film sia a firma del maestro viareggino scomparso poco meno di sette mesi fa. La manifestazione di quest'anno infatti vuole essere un tenero omaggio a Mario Monicelli, cominciando dal sottotitolo della rassegna "risate di gioia…", continuando con l'incontro sul film Il medico e lo stregone (1957) e con la visione del suo ultimo film breve Vicino al Colosseo… c'è Monti (2008). Ma il Lavagnino è anche: master class (una di cinema affidata al documentarista Sandro Carnino e una di cucina condotta dallo chef Slow Food Anna Rivera); musica dal vivo con lo spettacolo dedicato a Luigi Tenco del trio Le Voci del Tempo; Gavywood, concorso di fotografia mirato a valorizzare le bellezze locali; tanti cortometraggi provenienti dal Piemonte Movie gLocal Film Festival di Torino; due calci ad un pallone, con l'immancabile e attesissimo triangolare di calcio a cui partecipano sempre celebrità del mondo del cinema torinese e non solo. Verranno infine consegnati anche quest'anno due premi: il "Fotogramma Granata 2011" a Don Aldo Rabino – padre spirituale del Torino FC – e il "Premio Nazionale Musica e Cinema A. F. Lavagnino 2011" a Francesco Salvi. Il poliedrico e noto artista di Luino, da sempre a cavallo tra cinema (il suo boxer in La rentrèe di Franco Angeli gli valse nel 2000 la nomination ai David di Donatello come Miglior Interprete Protagonista) e musica (nel corso degli anni ha collezionato ben cinque Dischi di platino e sette Dischi d'oro), incontrerà il pubblico nel pomeriggio di sabato 25 giugno. Sul sito dell'Associazione organizzatrice (Piemonte Movie) è scaricabile il programma dettagliato della manifestazione (www.piemontemovie.com).

 

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Fonte: http://cinema.ilsole24ore.com

 

" L’Imperatore di Capri “ mostra personale di pittura e scultura dell’artista Andrea Petrone


L’Imperatore di Capri “ mostra personale di pittura e scultura dell’artista Andrea Petrone  -  Museo Ignazio Cerio-Sale mostre Centro Cerio, p.tta Cerio 11, 80073 Capri (Napoli) Tel. 081-8376681-8370858 fax 081-8370858 - Dal 15 al 21 giugno 2011- inaugurazione 15 giugno 2011 ore 17.00  Orari: tutti i giorni 9.30-13.00 – 16.30- 22.00

Nel settembre del 1917 a Capri, nella sala Morgano, si inaugura l’esposizione futurista del pittore e scultore Fortunato Depero: qui nasce l’idea del teatro d’avanguardia, teatro plastico con le sue marionette. Sarcasmo, ironia, illogicità, grottesco, ambiguità il tutto inserito in un universo astratto e surreale, che partorirà anche i Keaton, i Chaplin e i Totò. Proprio il Principe, a distanza di 94 anni  nei panni dell’ ” Imperatore di Capri “ torna sull’isola, in una mostra personale al Museo Cerio,  dell’artista Andrea Petrone che qui espone un nucleo di 60 opere pittoriche e un busto in bronzo.“

Totò, - come dice Achille Bonito Oliva, - non è un qualunquista, un comico che dissacra tutto ciò  che affronta. Totò si fa portatore di una storia dell’arte, di una sorta di stile nazional-popolare con capacità di distanziamento che la corporazione di critici d’arte italiani non riesce ad avere…..con un linguaggio dove in effetti egli riesce a dirci che l’arte contemporanea nella sua paradossalità non è solo un esercizio alto dell’artista che crea, ma anche un esercizio basso dell’uomo che vive”.“ Andrea Petrone - come scrive Nico De Vincentis- realizza forse l’opera più geniale per esportarne l’immagine. Semplice, gli dà il volto dei più grandi personaggi della cultura, dello spettacolo e della politica internazionale. E così sarà davvero difficile, non aprire le porte del mondo a Totò-Leonardo Da Vinci, Totò-Mozart, Totò-Marylin Monroe, Totò-Naomi Campbell, Totò-Warhol, Totò-Dalla ecc…” L’interessante mostra resterà sarà inaugurata il 15 giugno alle ore 17.00 e rimarrà aperta fino al 21 giugno 2011.

 

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Fonte: http://www.radiocitta.net/

 

Per Totò lettere e caramelle a Napoli  - A 44 anni da morte, continua omaggio dei partenopei al principe della risata - 15 aprile, 2011


NAPOLI - Preghiere, ringraziamenti, richieste di aiuto. Insomma, un punto di riferimento, qualcuno a cui rivolgersi come un amico molto caro: è Totò, indimenticato principe della risata. A 44 anni esatti dalla sua morte, avvenuta nel 1967, la città lo ricorda. Le celebrazioni del Comune di Napoli, ma soprattutto l'omaggio reso da cittadini che quasi quotidianamente si recano sulla sua tomba, nel cimitero del Pianto, e gli portano un fiore, caramelle, biglietti, anche fiocchi, uno rosa e uno azzurro, lasciati lì, nella cappella sono la testimonianza del fatto che la sua memoria è sempre viva.
Chiedono al principe della risata di intercedere per loro. Ci sono addirittura richiese di aiuto a guarire da qualche male. Molti, poi, i messaggi d'affetto. E non sono solo napoletani.

Ciro Borrelli, ex guardia giurata ora in pensione, raccoglie questi fogli lasciati sugli scalini della cappella, li conserva in faldoni che, dice: "Prima o poi finiranno nel Museo di Totò". La maggior parte, però, li consegna alla figlia di Totò, Liliana, perché sia lei a conservarli. "E' giusto che sia così - sottolinea - dopotutto sono dedicati al padre". Stamane, in occasione della deposizione di una corona di fiori da parte del Comune di Napoli, a Liliana ha consegnato un mazzetto di questi messaggi e tra loro uno scritto in braille. Lei, la figlia di Antonio De Curtis, li legge e sorride. "Lo amano ancora - commenta - nessuno l'ha dimenticato".

All'interno della cappella, sono stati deposti due fiocchi, uno azzurro, l'altro rosa. "Li ha portati mia figlia - racconta la signora Anna Russo - quando aspettava la prima bambina, ci furono delle complicazioni e lei sognò Totò che le diceva di stare tranquilla. Il travaglio, prima del parto, durò molto, ma alla fine tutto andò bene. Mia figlia ha deciso di ringraziarlo così". Anche il secondo fiocco è della stessa donna, per il maschietto che le è nato a distanza di qualche anno. C'era ancora la lira, continua nel suo racconto Borrelli, "in arte Massenzio Caravita, perché scrivo poesie e dipingo quadri", quando sulla tomba di Totò, una donna portò un bigliettino di ringraziamento. "La signora aveva giocato dei numeri al Lotto dopo aver visto 'Toto' e Peppino divisi a Berlino - spiega - e aveva centrato un terno da 680mila lire". E poi la signora delle caramelle. Si chiama Antonietta Silvestri ed è soprannominata così perché porta dolciumi a Totò, pur consapevole che non li mangerà. "E' un modo per rendergli omaggio - afferma - prima venivo tutti i giorni, ora un po' meno perché ho qualche dolore alle gambe, vista l'età".

 

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Fonte: http://www.ansa.it

 

Napoli, ricorda Totò il 14 e 15 aprile 2011


Napoli, 6 apr. (Adnkronos) - Antonio de Curtis, l'indimenticabile Toto', sara' ricordato nella sua città natale, con due iniziative che l'Amministrazione Comunale di Napoli promuove in occasione dell'anniversario della morte avvenuta il 15 aprile 1967.

Giovedì 14 aprile, alle ore 12,00, nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, il sindaco Rosa Iervolino Russo e la Giunta, insieme ad esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo,  interverranno alla cerimonia in ricordo di Toto'. A rievocare l'indimenticabile figura di artista e quella vena straordinaria di ironia che ancora oggi ne fa il comico piu' amato dagli italiani, saranno Diego Guida, Assessore alla Memoria, Augusto Sainati, professore di Storia del Cinema all'Universita' Suor Orsola Benincasa e Gennaro Carillo, professore di Storia delle Dottrine Politiche all'Universita' Suor Orsola Benincasa. Durante la cerimonia Liliana de Curtis leggera' alcuni brani accompagnata dall'esecuzione musicale di Gianni Lamagna.

Nella mattinata di venerdi' 15 aprile, alla presenza dell'Assessore alla Memoria Diego Guida e dei  familiari dell'artista partenopeo, un cuscino della Citta' di Napoli sara' deposto al Cimitero del Pianto presso la Cappella de Curtis in cui riposa Toto'. Le iniziative in programma a Napoli saranno annunciate nel corso dell'incontro con la stampa che si terra' domani a Palazzo Madama - nell'ambito delle iniziative per i 150 anni dell'Unita' di Italia - per ricordare il contributo che Toto' ha reso all'arricchimento della lingua italiana.

 

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Fonte: http://www.libero-news.it/

 

Omaggio a Totò, De Filippo e Troisi

 

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Fonte: Comunicato stampa

 

Il primo Totò e la sua genialità: Dvd in edicola con «Il Mattino»

* Iniziativa valida per Campania e Basilicata

 

Alle radici del mito Totò con i quattro film che «Il Mattino» porta da oggi in edicola raccontando l’esordio sul grande schermo del principe de Curtis. Si comincia con «I due orfanelli» e si continua per altri tre martedì con «L’allegro fantasma», «Animali pazzi» e «Totò al giro d’Italia», allegati al giornale a 6.90 euro, più il costo del quotidiano.

Diretto nel 1947 da Mario Mattoli, «I due orfanelli» è la storia di Gaspare e Bastiano, orfanelli attempati che, suggestionati da una chiromante, partono alla ricerca delle proprie famiglie. Si tratta di una parodia maliziosa e onirica del film muto ”Le due orfanelle” di David Wark Griffith, a sua volta ispirato al dramma di Adolphe d’Ennery e di Eugène Cormon che Mattoli girò negli stabilimenti della Farnesina sfruttando scene, costumi e persino alcuni attori di un altro film, «Il fiacre n. 13».

Sullo schermo un Totò surreale che si cimenta anche con la satira politica approfittando della sceneggiatura di Age e Steno, ma soprattutto della complicità attoriale fornitagli da Carlo Campanini e Isa Barzizza. Martedì 29 un passo indietro per arrivare al 1941 di «L’allegro fantasma» diretto da Amleto Palermi in cui l’attore si divide tra diversi fantasmagorici personaggi contro cui si scatena una famiglia intera in guerra per un’eredità. Il 5 aprile toccherà ad «Animali pazzi» (1939), il secondo film girato in assoluto dal principe del sorriso, diretto da Carlo Ludovico Bragaglia: questa volta Totò è nei panni di un barone che per ereditare la fortuna dello zio deve sposare la cugina, anche se è fidanzato con un’altra.

Ultimo appuntamento in edicola il 12 aprile con «Totò al giro d’Italia» (1948), ancora di Mattoli, primo film con il nome del protagonista nel titolo e cammei di Fausto Coppi, Gino Bartali, Louison Bobet e Fiorenzo Magni.

 

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Fonte: http://www.ilmattino.it

 

Il Totò di Ghirardi tra genialità e simpatia


Fotografie, lettere, poesie, cartoline. Quelli che compaiono nel libro «Io e Totò… Noio» non sono solo i tanti cimeli che Roberto Ghirardi è riuscito a collezionare nel corso di una vita sul principe Antonio De Curtis e su tutti gli attori che l’hanno circondato. Sono stralci di vita vissuta del noto giornalista parmigiano: dietro ogni foto, ogni foglio, ogni scritto, c’è un aneddoto da raccontare.
Perché Ghirardi è sempre stato così: curioso e impegnato in mille cose con passione. «Per comprare un libro raro una volta sono andato fino a Gallipoli. Senza dirlo a mia moglie. Che ovviamente mi ha “beccato” - racconta divertito Ghirardi, nominato cavaliere della Repubblica, che è stato intervistato nella sede Avis di Corcagnano da Filiberto Molossi, giornalista della “Gazzetta di Parma”, e Manuela Boselli, volto di Tv Parma -. Nel libro “Io e Totò… Noio”, il terzo volume che ho scritto su Totò, non c’è nemmeno una foto presa da internet, proviene tutto dalla mia collezione privata. Ho voluto dedicare grande attenzione alle spalle del re dei comici italiani: attori ed attrici famosissime, che hanno supportato la sua comicità. E’ il caso di Anna Magnani, di Sofia Loren e le altre “belle” del cinema italiano. Ma anche di Nuvolari e di Primo Carnera, di Luigi Pavese e Mario Castellani».

Di ricordi e aneddoti da raccontare, Ghirardi ne ha tanti. Nella sua vita, infatti, si è interessato un  po’ di tutto: dal giornalismo al cinema. Passando per il volontariato, a cui si è dedicato con generosità negli ultimi 30 anni. Ma il suo grande amore rimane sempre Totò, una figura che - per quanto si siano parlati a lungo solo una volta - l’ha aiutato in molti momenti della vita: «Grazie a lui riesco a sopportare l’ingratitudine delle persone - commenta lo scrittore -. Perché nella vita bisogna avere coraggio per sopportare le ingiustizie e l’ingratitudine delle persone. Altrimenti, meglio chiudersi in casa. Totò mi ha insegnato molto. Mi ha insegnato a prendere la vita con il sorriso.
Amava gli animali, che diceva sono molto più fedeli degli uomini. Odiava i politici e i potenti arroganti. Amava la gente comune, che si impegnava e non pretendeva. E amava le donne, su cui dispensava anche molti consigli. E per cui ha composto “Malafemmena”». Tutte curiosità che si possono leggere nelle 315 pagine che Ghirardi ha voluto regalare al re della comicità italiana. Un’anticipazione? L’unico sogno mai realizzato di Totò fu quello di girare un film con Fellini, da lui considerato il migliore regista per un film comico.
 

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Fonte: http://www.gazzettadiparma.it

 

"Mario Monicelli, un breve ricordo"

al Cinema Gnomo di Milano


Si apre martedì 22 febbraio 2011, al Cinema Gnomo di Milano, la rassegna Mario Monicelli, un breve ricordo, promossa dall’Ufficio Cinema del Comune di Milano e curata da Studio Vezzoli, dedicata al grande regista da poco scomparso.

Martedì 22 febbraio 2011, alle ore 20.00, la critica cinematografica Raffaella Giancristofaro introdurrà la rassegna e al cinema di Mario Monicelli; seguirà, alle ore 20.30, la proiezione di "I soliti ignoti" (1958).
Mercoledì 23, alle ore 19.00, sarà proiettato "Totò cerca casa" (1945), per la regia dei giovani Monicelli e Steno, esempio di neorealismo comico, con una grande interpretazione di Totò. A seguire, alle ore 21.00, "Un eroe dei nostri tempi" (1955), commedia dai risvolti satirici, scritta da Rodolfo Sonego, con un istrionico Alberto Sordi, e musiche di Nino Rota.
Giovedì 24, chiuderà il nostro omaggio, alle ore 19.00, "Vita da cani" (1950), di Monicelli e Steno, con Aldo Fabrizi, commedia amara sulla vita di tre ragazze alla ricerca di fortuna nel mondo dell’avanspettacolo; alle ore 21.00, "Risate di gioia" (1960), tratto da due racconti di Alberto Moravia, sceneggiato da Suso Cecchi D’Amico, dove comicità e amarezza sono sapientemente affidati a una bravissima Anna Magnani e a un grande Totò.

Mario Monicelli, un breve ricordo. Novantacinque anni vissuti intensamente, portati con aspra ironia, sempre con la voglia di dire qualcosa con rabbia e autorevolezza, conditi da mille avventure e quasi un film all'anno, dall'esordio con "I ragazzi della via Paal", del 1934, fino a "Vicino al Colosseo c'è Monti", del 2008, un corto-documentario dedicato al suo rione. Con lui è scomparso l'ultimo testimone di una stagione gloriosa del cinema italiano, uno dei registi più rappresentativi della nostra commedia, della storia del nostro cinema e del nostro Paese visto attraverso occhi cinici, ironici, mai accomodanti, sempre liberi da retorica e pregiudizi.

 

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Fonte: http://www.cinemaitaliano.info

 

Addio Dorian Gray, 'malafemmina' di Totò
Si è tolta la vita con un colpo di pistola (16-02-2011)


TRENTO - E' morta tragicamente a Torcegno, in Trentino, l'attrice di rivista e cinema degli anni '50 e '60 Maria Luisa Mangini, in arte Dorian Gray, che aveva recitato fra l'altro nel film 'Toto', Peppino e la Malafemmina'. L'attrice, 75 anni, si e' tolta la vita con un colpo di pistola.

Maria Luisa Mangini, nata a Bolzano, aveva debuttato nella rivista 'Votate per Venere' (1950) con Erminio Macario e Gino Bramieri e aveva proseguito la carriera nel teatro di rivista al fianco di  Wanda Osiris, Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello. In seguito si era data al cinema  prendendo parte a numerosi film negli anni Cinquanta, soprattutto di genere brillante.

Tra i suoi ruoli principali c'e' quello della malafemmina in 'Toto', Peppino e... la malafemmina'  (1956), l'attrice di teatro che si innamora del nipote di Toto' e Peppino De Filippo. Federico Fellini la chiamo' a recitare il ruolo di Jessy, l'amante di Amedeo Nazzari in 'Le notti di Cabiria'.

Prese anche parte anche a 'Il grido' di Michelangelo Antonioni nei panni della benzinaia Virginia.  Per il film 'Mogli pericolose' di Luigi Comencini (1958) ricevette un Nastro d'Argento come migliore attrice non protagonista. A meta' degli anni Sessanta, lascio' la carriera andando a vivere in Trentino, nella zona d'origine della madre.

 

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Fonte: http://www.ansa.it

 

L’IIC DI TORONTO CELEBRA IL GENIO ANTONIO DE CURTIS:

AL COLUMBUS CENTRE LA MOSTRA ESTRATTI DI UN PRINCIPE DI NOME TOTÒ


Sarà il Columbus Centre di Toronto ad ospitare dal 3 febbraio al 27 aprile 2011 prossimi la mostra "Estratti di un Principe di nome Totò", curata da Laura Caparrotti. L’evento, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Toronto, insieme al Centro Scuola e cultura italiana, intende celebrare la vita e la carriera di Antonio De Curtis, alias Totò, (1898-1967), uno dei personaggi senza dubbio, più famosi nella storia del cinema italiano, nonché più naturalmente predisposti all’ironia mai comparso davanti ad una telecamera.
L’inaugurazione dell’esposizione, basata sulla mostra principale "A Principe di nome Totò", curata da Diana de Curtis, è fissata al 3 febbraio, precisamente presso la Lower Gallery del Columbus Centre. A seguire la proiezione del nuovo documentario "Lei non sa chi è Totò", e la presentazione, nelle settimane successive, di una serie di film, sottotitolati in inglese, che delizieranno i fan del grande attore italiano, presentandolo contemporaneamente alle generazioni più giovani.
"Estratti di un Principe di nome Totò" è una celebrazione di Totò, genio comico, tutto italiano. In mostra, poster di film originali, manoscritti e fotografie personali provenienti dall’Archivio della Famiglia De Curtis; insieme a lavori che rivelano l’intero spettro artistico del genio Totò, attore televisivo, teatrale, compositore, poeta e uomo.
Una mostra fatta non solo di immagini, ma anche di numerosi ed importanti testimoni che esprimono l’ammirazione personale per l’artista ed offrono un’analisi sul personaggio. Tra queste, F. Murray Abraham, Ben Gazzara, Renzo Arbore, Ninetto Davoli, Achille Bonito Oliva, Mike Bongiorno, Lucio Dalla, Antonio Monda, Professor Asor Rosa, Philosopher Massimo Cacciari, Enzo Moscato, e Liliana De Curtis, figlia di Totò.
Quanto al documentario "Lei non sa chi è Totò" (Sky Cinema Classic e Cinecittà Entertainment, 2005), diretto da Massimo Ferrari, è composto di numerose parti quali "La Marionetta", "Totò e le Donne", "Totò, Peppino e... ", etc. In particolare, il documentario analizza l’unicità dei personaggi e delle caratteristiche incarnate da Totò: dal linguaggio, simile a quello dei futuristi, alla maschera; dal tema eterno della fame, al lavoro incredibile di mimo nel famoso episodio "L'Aigle or Le Grand Cirque", inteso come parte di "Uccellacci e uccellini", diretto da Pier Paolo Pasolini.
Il documentario è stato trasmesso per la prima volta nel novembre 2004 su Sky Cinema Classic. L’apparizione nell’ottobre scorso negli Stati Uniti ne ha segnato il debutto internazionale.
Quanto invece al programma dei film in programmazione presso il Columbus Centre, si comincia il 16 febbraio, con "Pompieri di Viggiù"; il 2 marzo "Un turco napoletano"; il 16 marzo, "Siamo uomini o caporali? "; il 30, "Destinazione Piovarolo"; il 13 aprile "L'imperatore di Capri"; il 27 "La legge è legge".
Una delle figure più famose ed amate in Italia, Antonio De Curtis, è nato nel rione Sanità, un quartiere povero e popolare di Napoli, dove insieme ad alcuni amici, quali i fratelli De Filippo (Eduardo, Titina, e Peppino), ha iniziato la sua carriera in piccoli teatri, recitando in racconti e plot basati sulla tradizione della Commedia dell’arte. Figlio di Anna Clemente e del marchese Giuseppe de Curtis, che lo ha riconosciuto come figlio nel 1922, nel 1933 Totò ha eredito una serie di titoli, tra cui quelli di Principe di Bisanzio, Duca di Cipro, e nobile cavaliere del Sacro Romano Impero.
Totò nasce dunque come attore nei teatri di strada di Napoli; e come attore è stato ed è tuttora celebrato nel mondo intero.
Ma Totò è molto di più di tutto questo: ha scritto oltre 30 poesie ed ha composto più di 40 canzoni, molte delle quali cantate da famosi artisti italiani. Sfortunatamente, la sua arte come poeta e compositore è meno conosciuta e apprezzata rispetto alle sue doti di attore. A parte la canzone "Malafemmena" e la poesia "A Livella", la poesia e la musica di Totò non hanno ricevuto il giusto riconoscimento. Solo nell’ambito dell’opera omnia dell’artista è possibile comprendere appieno il genio Antonio De Curtis e i motivi che lo portano ad essere considerato come uno dei maggiori artisti di tutti i tempi. La capacità di Totò di descrivere un paesaggio, un sentimento o una situazione sociale è paragonabile alla sua arte di rappresentare un carattere sul palcoscenico o davanti ad una cinepresa.
Nel 1922 Totò si è trasferito a Roma, dove ha fatto le sue prime apparizioni in sale più importanti. Negli anni ’30 ha fondato compagnie proprie, da solo ed insieme ad artisti importanti quali la grande Anna Magnani, come usava chiamarla lui stesso. I suoi spettacoli, musical, balletti e sketches comici, sbancavano sempre ai botteghini delle sale italiane.
Dopo il primo film "Fermo con le mani", che debutta nel 1937, Totò è comparso in oltre 100 film, divenendo una leggenda vivente per il pubblico, anche se ampiamente ignorato da critici ed esperti, fino a dopo la sua morte, quando tutti lo hanno riconosciuto come genio il cui lavoro resta unico e grandioso.
L’attore ha lavorato con alcuni dei registi più importanti, tra cui Mario Monicelli, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, Eduardo De Filippo e Pier Paolo Pisolini; ed attori più famosi: Sophia Loren Ben Gazzara, Orson Welles, Vittorio De Sica, Anna Magnani, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Fernandel. Totò ha anche realizzato numerosi film di successo insieme a Peppino De Filippo.
"Nell’atmosfera contenziosa del cinema italiano – afferma Richard Peña, regista di Film Society al Lincoln Center di New York - in cui i partiti politici nominano i candidati per i festival cinematografici più importanti, c’è un unico argomento sul quale destra e sinistra, comunisti e democristiani sono d’accordo: Totò è in assoluto il Re". (aise)

 

 

Fonte: http://www.aise.it/

 

La compagnia “Oltre le camene” propone un riadattamento in versione catanese di “Miseria e nobiltà”

Venerdì 28 gennaio 2011 - ore 21:00 - Teatro Don Bosco di viale Mario Rapisardi, Catania. Lo spettacolo verrà replicato sabato 29 alle ore 17:00 e domenica 30 alle ore 18:30.


Chi non ricorda la celeberrima interpretazione da parte di Antonio De Curtis, in arte Totò, nel film del 1954 “Miseria e nobiltà” che valorizzò l’omonima opera teatrale scritta nel 1888 da Eduardo Scarpetta? Un canovaccio in cui l’eterno contrasto tra ricchezza e povertà e l’anelito a migliorare la propria posizione sociale rappresentano temi “evergreen” che sul palcoscenico e nella finzione divengono motivo di risata o di sberleffo.

Con la regia di Marcello Marchese, in una Catania di fine Ottocento Pasquale (Aldo Dinolfo) e Nicolino (Nino Spitaleri), barbiere salassatore il primo, scrivano pubblico il secondo, vivono tra stenti ed espedienti, sotto lo stesso tetto, con le rispettive mogli, Carmela (Paolo Marchese) e Maria (Roberta Castro) che quotidianamente lamentano lo stato di disagio e di malcontento. A seguito di una delle numerosi liti il figlio di Nicolino, Pippineddu (Alessandro Marchese), scappa persino di casa.

Ma la vita, per fortuna, è sempre foriera di novità e di chance di riscatto, per i due compari la possibile svolta arriva dal “Marchesino” (Giuseppe Militello) che, innamorato della famosa ballerina Elena (Flavia Angioini), propone loro di fingersi suoi nobili parenti per convincere il padre dell’amata, il cavaliere Paolo Pignata (Marcello Marchese), a concedergli la mano della figlia. Tra grottesche situazioni e buffi dialoghi tutto sembra filare liscio ma l’inghippo è dietro l’angolo: l’arrivo di Pippineddu che cerca lavoro tramite Matteo (Salvo La Rosa), il cameriere di casa Pignata, la presenza di Maria, anch’ella cameriera, e la partecipazione alla “truffa” da parte di Lucia (Serafina Aiello), amante di Nicolino, contribuiscono a svelare l’inganno ordito. Il matrimonio tra i due innamorati sembra ormai compromesso ma, alla resa dei conti, i sentimenti primeggiano sempre. Sul palcoscenico anche David Marchese, Andrea Grasso e Davide Pisciotta.

 

 

Fonte: http://www.step1.it/

 

Andrea Petrone espone a Napoli: la mostra sarà inaugurata il 22 gennaio 2011


'Sud' è la mostra personale di pittura e scultura dell’artista Andrea Petrone, sannita di adozione, che sarà inaugurata il 22 gennaio 2011 alle 18 a Castel dell'Ovo a Napoli. Lo comunica l’assessore provinciale alla Cultura di Benevento, Carlo Falato. Nella mostra saranno esposte alcune delle opere più recenti di Petrone nonché una tela di m. 4.00x2.50 che dà il titolo alla mostra e le ultime creazioni inerenti il tema dello smaltimento dei rifiuti.

Testimonial Antonio de Curtis, Totò. Per l’occasione sarà anche esposto un busto in bronzo che lo raffigura. Com’è noto, il maestro Petrone è stato di recente incaricato dall’Asia di Benevento di curare una campagna pubblicitaria sulla raccolta differenziata dei rifiuti che si articola proprio sull’immagine del comico napoletano del secolo scorso. Domani, 19 gennaio alle 11, nella pizzeria di 'San Gennaro' in Via Mezzocannone, 129 a Napoli, è stata indetta una conferenza stampa di presentazione dell’evento.

 

 

Fonte: http://www.ilquaderno.it

 

Roberto Ghirardi:

Io e Totò...noio! Quelli che...con Totò


Aldo Fabrizi e Vittorio Gassman, Sophia Loren e Alberto Sordi, Macario e Vittorio De Sica, la fedele spalla Mario Castellani e l'amata Franca Faldini. E poi «transfughi» da oltre palcoscenico: come Primo Carnera, rubato al ring, e Tazio Nuvolari scippato del volante. Con il principe nato figlio di «nn», il mito cinematografico dal mento sghembo, esplorarono l'equivoco e il nonsenso nascosti tra una riga e l'altra dei copioni di noi figuranti impegnati a vivere. Attori straniti: stranieri al mondo al punto che viene da immaginarli in una nebbiosa città più a nord del nord, intenti a presentarsi con un: «Io e Totò... Noio!».
Per loro lo pronuncia Roberto Ghirardi, facendo di questa frase il titolo del suo ultimo libro su Antonio De Curtis. In quel «noio» lungo 320 pagine (pubblicato da Grafica Langhiranese editrice) e zeppo di fotografie in bianco e nero come le cartoline dal mondo dei sogni, ci sono decenni di cinema italiano, attraversati da un cavo elettrico dalla cadenza napoletana e dalle movenze di marionetta.
Un Totò riflesso nello sguardo degli altri, quello proposto dall'eclettico Ghirardi, storico collaboratore della «Gazzetta», compositore e paroliere, già autore di «Totò, la passione di una vita» e tra i paladini del mondo del volontariato locale (generosità e «cuore tenero» sono doti che lo accomunano al suo idolo cinematografico). Il volume - che in copertina ha un ritratto del grande attore firmato dalla pittrice Rosy Busani ed è curato nella grafica da Tatyana Povodzynska - è in vendita in alcune librerie parmigiane. Presto sarà stampato anche a Napoli. Per Ghirardi è una nuova tappa in un viaggio durato una vita. «Totò, lo conobbi di persona nel 1965, in uno studio televisivo a Milano - racconta l'autore -. Doveva far le prove per una puntata di Studio Uno e invece restò a chiacchierare con me. Parlammo di Parma, che lui conosceva bene, di Napoli, dei suoi film, gli raccontai quanti chilometri in bici da Corcagnano, o in Vespa portato da un amico, avevo fatto per vederli tutti». Spesso, con una bella serie di «ripassi». Come quel «Totò diabolicus» visto quattro giorni sui quattro della programmazione parmigiana. «Fu con quella pellicola che lo scoprii. Mica volevo pagare per piangere, come le mamme e le nonne: io al cinema andavo per ridere. Così, fui subito legato a Totò». E quel giorno a Milano, con l'incontro dal vivo con il grande attore, non ci fu delusione. Anzi, l'ammirazione (che ha la forza dei numeri: 450 i dvd e 150 i vhs) non fece che rafforzarsi.
Fu Mina a porre fine all'incontro: chiuse le prove, ora era tempo di andare in scena. «Ero reduce da un incidente. Lui mi salutò con un: “Sei palliduccio, mangia quando vai a casa”». Con Mina, Totò fece solo una trasmissione in Rai. Niente film, altrimenti ci sarebbe anche lei nell'«arca della  gloria» ricostruita da Ghirardi. Una galleria di parole, con la biografia, le poesie e le canzoni scritte dal principe della risata, con decine di sue battute passate alla storia (come «Nessuno vuole farla fesso: lei lo è già», «Ma lei con quegli occhi mi spoglia... Spogliatoio!» «Lei è un cretino, si specchi, si convinca»). Un libro «totale» su Totò, con la filmografia e i personaggi interpretati dal grande attore napoletano, gli attori e le attrici che hanno recitato al suo fianco, i  registi con i quali ha lavorato. E curiosità, come l'elenco di pubblicità, cartoline postali, calendarietti e fumetti che ebbero il principe per protagonista.
Quindi, la lunga «sfilata» delle donne e degli uomini che recitarono al suo fianco. Una carrellata dei volti in bianco e nero (su alcuni dei quali spiccano dediche all'autore) che hanno fatto la storia del nostro cinema. Ognuno è accompagnato anche dalla sua, di storia. Con il racconto di aneddoti che aggiungono pennellate al ritratto di Totò. Una volta per tutte, si chiarisce la vicenda «Malafemmena». «Per decenni aleggiò nell'aria il dubbio (mai smentito nell'autobiografia della diva, intitolata “Scandalosamente perbene”) che fosse dedicata a Silvana Pampanini. In realtà, era ispirata alla prima moglie (Diana Rogliani), separata dal comico napoletano, come risulta da un documento Siae recente mente ritrovato e dalla testimonianza della figlia di Totò».Molte le testimonianze sulla superstizione di Totò (che ad esempio rinunciava a un viaggio, se scopriva che gli era stato prenotato un posto con il numero 13 o 17). Mario Castellani, per 40 anni suo amico e spalla (41 i film girati insieme), lo ricorda come una «contraddizione vivente. Le sue mance da nababbo al ristorante sono rimaste famose... In privato ho visto Totò chiedere il prezzo del cinema, prima di dare i soldi alla moglie per andare a vedere la pellicola». Principe della risata, sì, ma poco propenso a ridere dei propri titoli. «Guai a mettere in discussione la sua legittima discendenza dall'imperatore Costantino» aggiunge Castellani. Nobili origini, ma da epurare dal «quando». Lo ricorda Galeazzo Benti, a sua volta di sangue blu. «Totò aveva il libro d'oro della nobiltà italiana e dove c'era la sua data di nascita aveva fatto una bruciatura con la sigaretta, perché non voleva che si sapesse la sua età». Un vezzo? O la consapevolezza di essere senza tempo?    Roberto Longoni

 

 

Fonte: http://www.gazzettadiparma.it

 

Una serata dedicata a Totò


LIVERI - La sua bombetta, il suo smoking, le frasi più belle, le scene più celebri, le poesie e le note di Malafemmena. Così Liveri rende omaggio al principe della risata Antonio De Curtis, in arte Totò.
La sala consiliare del Comune mariano, per una sera si è trasformata in un allegro palcoscenico che attraverso video, versi, canzoni magistralmente interpretate dai ragazzi del Forum dei Giovani ed anche da alcuni membri dell’amministrazione comunale, sotto l’attenta guida di Michela Nappi, ha raccontato la vita dell’illustre attore e poeta che sempre mostra al mondo la bellezza di Napoli in  tutte le sue contraddizioni. “Sono contento di poter rivivere con i miei concittadini un pezzo della storia di Napoli perché Totò non è solo il principe della risata – ha detto entusiasta il sindaco Raffaele Coppola - ma è l’orgoglio di Napoli, è un artista a tutto tondo che piaceva e continua a piacere anche alle nuove generazioni per la semplicità e la modernità del suo modo di raccontare la vita e la nostra città”. “Per la seconda volta l’amministrazione comunale, insieme al forum dei giovani rende omaggio ad un grande artista napoletane, l’anno scorso infatti è stata la volta di Eduardo De Filippo – ha continuato - Ormai quello con il teatro, grazie al prezioso aiuto di Michela Nappi, membro della commissione cultura, sta diventando un appuntamento fisso nel nostro calendario di eventi”. Ed ha concluso “Di questo siamo molto orgogliosi perché il nostro paese, che ha dato i natali al commediografo Domenico Luigi e che in passato era molto attivo nel campo teatrale, col passare del tempo stava perdendo questa passione ed il sacro fuoco dell’arte si stava affievolendo, oggi, invece, grazie anche a queste importanti iniziative, stiamo provando, e, visto l’entusiasmo dei ragazzi e la forte partecipazione da parte della cittadinanza, posso dire che ci stiamo riuscendo, a ridare vigore a questo fuoco che speriamo possa incendiare i cuori dei nostri giovani affinchè cresca in loro la passione per il teatro e la voglia di avvicinarsi ai personaggi che hanno reso la nostra terra famosa in tutto il mondo”.   di Giusy Vecchione 30/12/2010

 

 

Fonte: http://www.ilnolano.it

 

Lumiére, il 2011 si apre con Monicelli
La Cineteca dedica dal 1° gennaio una retrospettiva al maestro scompraso poche settimane fa: da "Risate di goia" a "La grande guerra" passando per "L'armata Brancaleone"


Si intitola "Compagni e borghesi, ignoti e marchesi" la rassegna-omaggio che la Cineteca di Bologna dedica a Mario Monicelli. Proiezioni dei film del regista scomparso poche settimane fa per ricordarne la ironia e la lucidità nel guardare al nostro Paese negli ultimi cinquant anni.

Primo appuntamento sabato 1° gennaio, alle 16, con la coppia Totò e Anna Magnani: "Risate di gioia" sarà preceduto da una breve clip, testimonianza del suo lavoro con Totò, raccontata da Monicelli in occasione della presentazione in Piazza Maggiore del film "Totò e Carolina", per il festival Le Parole dello Schermo nel 2007.

Domenica 2 gennaio alle 18 è la volta de "I compagni", interpretato tra gli altri da un Marcello Mastroianni nei panni di un professore anarchico di fine Ottocento. Un salto di diversi anni (siamo nel 1977) per seguire la vicenda di "Un borghese piccolo piccolo", i cui tratti sono affidati al volto di Alberto Sordi (mercoledì 5 gennaio, 17.30). Ancora Toto', per questa coregia con Steno nel 1951: il film è "Guardie e ladri" (giovedì 6 gennaio, 17.45).

Al fianco del Principe, uno che è davvero difficile definire una spalla: Aldo Fabrizi. Venerdì 7 gennaio, alle 17.30, in versione restaurata, "L'armata Brancaleone", preceduto da un documento-intervista diretto da Ciprì e Maresco. Ultimi appuntamenti sabato 8 gennaio con "Speriamo che sia femmina" (15.30) e domenica 9 gennaio con "La grande guerra" (18), preceduto da un videocontributo di Monicelli sul film.

 

 

Fonte: http://bologna.repubblica.it

 

Miseria e nobiltà recitata in siciliano dalla compagnia Teatro del Pero
L’immortale pièce comica rappresentata al teatro comisano fino a sabato 11/12/2010


«Miseria e nobiltà». In scena da venerdì a domenica al Naselli di Comiso, la celeberrima commedia di Edoardo Scarpetta, datata 1888 e resa immortale dal grande Totò, ma recitata in siciliano per rappresentare il «sud» del mondo. La compagnia del «Teatro del pero» (nella foto), torna a calcare le scene con un’opera di non facile interpretazione. Il Teatro del Pero, già da diversi anni si impone al pubblico con la spontaneità di attori non professionisti, ma sotto la regia e l’organizzazione di nomi d’eccellenza quali Davide Migliorisi e Biagio Barone. Accanto ad essi, attori spinti da un unico mordente: la passione per il teatro. Passione che negli anni, li ha portati anche a fare corsi di recitazione per migliorare di volta in volta, fino a raggiungere livelli superiori al teatro puramente amatoriale. Quando si affronta un classico metà dell’«opra» può sembrare già fatta: gli ingredienti ci sono tutti, dalla vicenda elaborata e accattivante, ai personaggi ben delineati ed equilibrati, fino ad arrivare alla  lingua, curata e adeguata allo scopo espressivo.
A ben guardare, però, la difficoltà inizialmente latente, emerge con assoluta evidenza nel momento in cui con quel classico ci si misura: come rendere una vicenda in maniera fedele al testo e pur nuova? E, soprattutto, come sciogliere il nodo del linguaggio, elemento imprescindibile per qualsiasi soluzione scenica che voglia definirsi efficace? È in questo senso che si è mosso il «Teatro del Pero», consapevole del fatto che davanti ad un immortale capolavoro comico non ci si poteva limitare a ripetere pedissequamente «gags» irresistibili come quella della pasta asciutta infilata nella tasca della giacca o del «cappotto di Napoleone». La parziale riscrittura scenica del testo pur non tradendo in nulla l’originale impianto scarpettiano, si muove allora verso la creazione di «scene in movimento» che determinino in maniera esatta quel « caos organizzato» che è l’essenza stessa di una commedia; ricerca una rielaborazione di alcuni  personaggi comprimari, traendo da essi una « vis» comica latente che attende solo di essere esplicitata, senza rimanere in ombra rispetto alle maschere dei due protagonisti, don Felice Sciosciammocca e don Pasquale «o salassatore».

La commedia trova nella musica un efficace pretesto per descrivere scene e situazioni, offrendo così allo spettatore una variazione stilistica che esalti lo spirito comico dell’intera opera. Ma, alla  base di questo indirizzo registico, si pone la questione del linguaggio. Non potendo essere, come dovrebbe, l’originale partenopeo, la lingua usata sarà allora il dialetto siciliano, ma partendo da un punto fermo: un dialetto non va usato per cercare una risata grassa ed inutile, facile quanto effimera e banale, ma va potenziato per diventare strumento di espressione universale. Il che significa usare il vernacolo per colorare e non per svilire, per rendere al meglio il sottofondo umano di miseria e di fame che caratterizza la vicenda, per esprimere un « sud» del mondo. Ecco perché per il giusto contrasto che va delineato, non solo i cinque protagonisti «poveri» tramuteranno il loro siciliano naturale in un comico e masticato italiano quando vestiranno i panni dei « nobili», ma altri personaggi ancora cercheranno un espressione quasi forbita non solo per rispettare l’originario linguaggio scarpettiano ma proprio per esaltare il contrasto con la « miseria». Che è, poi, penuria di mezzi di sostentamento, non certo di mezzi espressivi.

 

 

Fonte: http://www.corrierediragusa.it

 

Totò in 3D, vi raccontiamo i primi 10 minuti

Le prime scene restaurate in 3D de Il più comico spettacolo del mondo sono state presentate ieri da Aurelio De Laurentiis alle Giornate professionali


Lo aveva annunciato lo scorso agosto e ora Aurelio De Laurentiis ne ha dato prova. Il presidente della Filmauro, ieri pomeriggio a Sorrento nell’ambito delle Giornate Professionali di Cinema ha mostrato alla platea i primi 10 minuti del film Totò – Il più comico spettacolo nel mondo in 3D, restaurati ad hoc per essere riproposti al pubblico: «Si tratta di un film del 1953 in 3D di cui abbiamo acquistato il negativo. Ci stiamo lavorando e sarà pronto per settembre 2011».

Le scene mostrate ci hanno davvero entusiasmato e la curiosità di vedere il film per intero è tanta. Per cominciare, un presentatore accoglie il pubblico spiegando cosa andranno a vedere e dà subito prova della potenza della terza dimensione lanciando un fiore a a tutte le donne in sala e annaffiando senza pietà i poveri uomini. Un effetto molto divertente e ben riuscito in entrambi i casi.
Subito dopo siamo introdotti alla vita del circo, nel quale sarà ambientata la storia, e facciamo la conoscenza del domatore di leoni e di sua moglie, dei trapezisti, ma soprattutto del clown interpretato da Totò. L’effetto 3D oltre a dare la profondità dell’ambiente torna a divertire con l’effetto pop up quando Totò deve prestarsi a fare da bersaglio per il lancio delle palline. Travestito da turco dovrà gridare Allah ogni volta che è colpito e Salam quand’è mancato.

Un’operazione interessante ai tempi di Avatar e blockbuster americani, che permeterrà a chi non lo sa di scoprire che già nel 1953 si facevano film in 3 dimensioni e che proprio Il più comico spettacolo del mondo fu il primo film italiano a essere realizzato con questa tecnica (gli occhiali che avevano un brevetto americano anche allora si ritiravano all’ingresso). Curioso ricordare anche che il film era un’esplicita parodia de Il più grande spettacolo del mondo (1952) di Cecil De Mille, che riscosse un enorme successo in tutto il mondo.

 

 

Fonte: http://www.bestmovie.it

 

30/11/2010 Addio all'ultimo grande della commedia all'italiana: Mario Monicelli


Roma, 30 nov. 2010 . E’ morto Mario Monicelli. Il regista, che era gravemente malato, si è lanciato dal quinto piano dell’ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato da domenica. Aveva 95 anni. Il corpo di Monicelli è stato trovato vicino al pronto soccorso da alcuni addetti dell'ospedale. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Celio.

Tra i grandi del cinema italiano, Monicelli, con le sue oltre 50 regie, oltre che con i lavori televisivi e teatrali, è riuscito a rappresentare i cambiamenti e le contraddizioni dell’Italia moderna. Nato a Viareggio nel 1915, dopo le prime esperienze da aiuto alla regia e sceneggiatore, nel 1949 firma l'esordio da regista insieme a Steno, con il quale dirige otto film tra i quali 'Vita da Cani' e 'Guardie e Ladri'.

Con ‘Proibito’, melodramma sociale ispirato da un romanzo di Grazia Deledda, nel 1954 inizia a lavorare da solo. Tra le sue opere più note 'I soliti ignoti', nel 1958, con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò e Claudia Cardinale, considerato il film 'capostipite' della commedia all'italiana; 'La grande guerra', nomination all'Oscar e premiato con il Leone d'oro a Venezia nel 1959; 'L'armata Brancaleone', del 1966; 'La ragazza con la pistola', seconda nomination all'Oscar con cui nel 1968 lancia Monica Vitti come attrice comica; 'Vogliamo i colonnelli' del 1973; 'Amici miei', del 1975 con cui vince il David di Donatello; 'Un borghese piccolo piccolo' con Alberto Sordi del 1977; 'Il marchese del Grillo', ancora con Sordi, del 1981; 'Speriamo che sia femmina', del 1986 e 'Parenti Serpenti' del 1992.

Nella sua lunga carriera ha collaborato con tutti i più importanti attori italiani: Alberto Sordi, Totò, Aldo Fabrizi, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Amedeo Nazzari, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, Walter Chiari, Elsa Martinelli, Anna Magnani, Nino Manfredi, Paolo Villaggio, Monica Vitti, Enrico Montesano, Gigi Proietti, Gastone Moschin, Giancarlo Giannini, Philippe Noiret, Giuliano Gemma, Stefania Sandrelli, Ornella Muti, Ivo Garrani e Gian Maria Volonté.

 

 

Fonte: http://www.adnkronos.com

 

SANT’ANASTASIA. DI SCENA AL METROPOLITAN 'MISERIA E NOBILTÁ'

Con la regia di Antonio Merone andrà in scena per tre serate di fila la celebre commedia "Miseria e Nobiltà" di Eduardo Scarpetta. 26/11/2010


La "Compagnia Stabile del Teatro Metropolitan Antonio Merone" debutterà questa sera, venerdì 26 novembre, ore 20.30 al teatro Metropolitan con "Miseria e Nobiltà" opera teatrale di Eduardo Scarpetta che raggiunse l’apice della celebrità grazie al film di Mario Mattoli (1954) considerato una vera e propria perla della comicità ed uno dei migliori biglietti da visita del Principe De Curtis, in arte Totò. La trama è nota: lo scrivano Felice Sciosciamocca ed il fotografo ambulante Pasquale vivono insieme alle loro rispettive famiglie in una casupola nella Napoli di fine '800.

La fame è tanta, così come sono le visite al banco dei pegni per racimolare qualche soldo. L'occasione per "mettere qualcosa sotto i denti" si presenta quando il marchese Eugenio chiede il loro aiuto dal momento che il padre gli vieta di sposare la ballerina Gemma, figlia di Don Gaetano ex-cuoco arricchito. Il giovane mette, allora, in atto uno stratagemma: coinvolge le famiglie di Felice e Pasquale e le fa spacciare per i suoi parenti in occasione di un pranzo ufficiale con il futuro suocero. Tra pura comicità, situazioni irresistibili e colpi di scena, don Gaetano scopre i diversi imbrogli orditi alle sue spalle ma non fa altro che benedire l’unione di Eugenio e Gemma e degli altri personaggi della commedia.

Per due ore circa gli appassionati del genere potranno assistere alla commedia non solo stasera ma anche domani, sabato 27 (ore 20.30) e domenica, 28 novembre (ore 19). La regia è affidata ad Antonio Merone, un volto non nuovo al palcoscenico dal momento che il suo primo debutto in teatro risale al 1986, all’età di soli 13 anni. Da lì in poi ha militato in diverse compagnie con spettacoli del teatro napoletano anche se è stato il 1999 l’anno d’oro per l’attore anastasiano, per via dell’incontro con Mario Scarpetta, pronipote in linea diretta di Eduardo Scarpetta: tra i due era iniziato un vero e proprio sodalizio artistico, interrotto dalla morte prematura dell’attore teatrale e cinematografico, avvenuta a Napoli nel 2004.

La passione di Merone per il teatro non conosce soste: nel 1993 ha fondato una propria Compagnia teatrale ed ogni anno vengono proposti circa un paio di spettacoli con debutto a Sant’Anastasia, negli altri pesi vesuviani e fuori i confini regionali. «È la prima volta che rappresentiamo "Miseria e Nobiltà": cinque anni fa stavamo allestendo la commedia con la regia di Mario Scarpetta e l’unico rimpianto è stato proprio quello di non averlo fatto prima che lui ci lasciasse: ecco perché ho firmato io la regia di quest’opera teatrale – ci ha raccontato Antonio Merone- Ho cercato di dare semplicità e linearità alla commedia, interpretando la parte dello scrivano Felice in maniera pulita, distaccandomi dal film e dalla figura del grande Totò».

«Ho avuto diversi maestri ma quello che ricordo con grande affetto è proprio Mario Scarpetta: uomo affabile e grande professionista. Da lui potevamo imparare ancora molto, peccato che ci ha lasciati così presto».
Antonio Merone anche in "Miseria e Nobiltà" viene accompagnato dalla sua spalla di sempre, Carmine Beneduce, e da altri 12 attori, con il debutto del piccolo Gabriele Antonio Merone nel ruolo di Peppeniello.

 

 

Fonte: http://www.ilmediano.it

 

COMPAGNIA D’OPERETTE “La Belle Epoque”

SIGNORI SI NASCE , ED IO, MODESTAMENTE , LO NACQUI…
DEDICATO A TOTO’

TEATRO ROSSINI DI LUGO (RA) il 15/12/2010 e al
TEATRO PACINI DI PESCIA (PT) il 31/12/2010


Perché realizzare uno spettacolo sul grande comico napoletano? Semplicemente perché una Compagnia di Operette come la Belle Epoque non può fare a meno di ricordare il più grande , che ha dato il via ad un intera generazione di comici fino ai giorni nostri.
Lo spettacolo vuole soprattutto sottolineare l’aspetto poetico di Antonio de Curtis,attraverso le voci soliste della Compagnia, alla riscoperta di un fantastico repertorio musicale dai più sconosciuto, che andrà al di là delle classiche canzoni che hanno fatto da colonna sonora ai successi cinematografici.
Ampio spazio anche alla poesia di Totò, che ci consegna un autore sempre ispirato dall’amore e dal fascino indiscreto di una Napoli inedita.
‘A cunzegna, ‘uocchie ‘ncantatore, l’acquaiola , ‘a livella ed altre ancora a sottolineare il percorso poetico di Totò.
Lo spettacolo prevede inoltre la riproposizione di alcune delle scenette comiche più famose ed esilaranti che hanno segnato un epoca cinematografica e teatrale ancora oggi ineguagliabile. La produzione è realizzata con musiche eseguite dal vivo dall’orchestra del M° Tazzari, ed interazioni video con i cantanti e gli attori della Compagnia.

Ricordando Totò , ricordando il miglior periodo della ricostruzione del nostro paese attraverso le espressioni allegre e malinconiche del più grande comico e attore della commedia dell’arte che l’Italia possa vantare.

www.operettabelleepoque.it
Info Line – Vittorio Regina: 339 6042 019
e-mail : info@operettabelleepoque.it

 

 

Fonte: comunicato stampa

 

AnTotòlogia, il meglio di Totò

dal 12/11/2010 al 31/12/2010


Le iniziative di Repubblica - L'Espresso

La più completa ed esilarante antologia del cinema di Totò, a cura di Lello Arena. 8 dvd con i momenti più brillanti e divertenti del grande cinema di Totò. Un montaggio incalzante di oltre 500 minuti che vi svelerà la sua contagiosa comicità. E con ogni DVD un fascicolo sulla vita e sull'arte di Totò.

Da venerdi 12 novembre 2010 il 1°DVD con € 9,90 in più

- Punto, punto e virgola, punto e un punto e virgola dal 12 novembre 2010
- Ma mi faccia il piacere! dal 19 dicembre 2010
- Signori si nasce, e io lo nacqui, modestamente dal 26 novembre 2010
- E poi dice che uno si butta a sinistra dal 3 dicembre 2010
- E’ la somma che fa il totale dal 10 dicembre 2010
- Ogni limite ha una pazienza dal 17 dicembre 2009
- Bazzecole, quisquilie e pinzellacchere dal 24 dicembre 2010
- A prescindere dal 31 dicembre 2010

 

 

Fonte: http://tv.repubblica.it/

 

Webcam sulle tombe di Totò e Caruso - Sorveglianza con occhi da tutto il mondo - Basta ai vandalismi: c'è una sperimentazione avviata
dal Comune di Napoli e dall'Università Federico II


<-La tomba di Totò al cimitero di Poggioreale

NAPOLI 28/10/2010 - Una webcam sulle tombe di Totò e Caruso. Feticismo necrofilo all'era di internet? No, videosorveglianza ma messa in rete.
È l'idea del Comune e dell'Università di Napoli. Così presto per vedere la tomba di Totò e di Enrico Caruso al cimitero monumentale di Napoli basterà collegarsi a internet.

Palazzo San Giacomo, in partenariato con l’Università Federico II e la Selav (Servizi elettrici lampade votive Napoli), ha avviato la sperimentazione di un sistema di videosorveglianza nel Quadrato degli uomini illustri del cimitero di Poggioreale, che utilizzerà le infrastrutture già esistenti (linee elettriche) per la trasmissione delle immagini e dei dati. Si tratta di un progetto di ricerca di facility management per la gestione di strutture urbane, finanziato dal ministero delle attività produttive, che ha l’obiettivo di valutare proposte innovative e di sperimentare nuove tecnologie per la gestione e la manutenzione, con particolare attenzione al tema del risparmio energetico.

«Il sistema consentirà all’amministrazione di ripristinare l’esigenza di sicurezza all’interno del cimitero e di registrare, in caso di vandalismi, i movimenti all’interno delle aree sorvegliate - ha detto l’assessore Paolo Giacomelli - Il dispositivo prevede anche ulteriori postazioni: occhi virtuali veglieranno, infatti, all’interno del Cimitero del Pianto, sulla tomba di Enrico Caruso e sulla tomba di Totò che nei mesi scorsi, come alcuni mausolei del cimitero monumentale, era stata oggetto di atti vandalici e furti nel corso dei quali furono trafugati busti marmorei ed altri elementi di arredo funerario successivamente, ma solo in parte, recuperati».

E una volta sicuri, i cimiteri potranno diventare anche meta turistica. Un giro in mezzo ai defunti illustri non sarà negato ai tanti appassionati della cultura, del teatro e del cinema napoletano. L’iniziativa, infatti, parte da un livello sperimentale di videosorveglianza per la sicurezza e punta a realizzare nel tempo un sistema di gestione di tutte le attività ausiliarie - utilities, sicurezza, telecomunicazioni e manutenzioni - attraverso un unico circuito coordinato a livello centrale per tutti i servizi delle aree cimiteriali, compresa, dicono i curatori del progetto, la promozione turistica e culturale di alcune strutture. Insomma si sta mettendo a punto un cervellone con molti occhi che garantirà la sicurezza e la pace. Quella eterna.

 

 

Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it

 

Bartolo Carbone: Totò e gli uomini di mondo in adunata nazionale a Cuneo.

"Io esisto e sono un uomo di mondo perché ho fatto il militare a Cuneo!”.

16/17 ottobre 2010


Un post sul web annuncia: “C’è chi ha frequentato la Sorbona, chi ha studiato dai Gesuiti, chi è stato a West Point, chi va in vacanza alle Bahamas e chi…” partirà dal Canada per raggiungere Cuneo, nel prossimo week-end (16 e 17 ottobre 2010). In migliaia si ritroveranno nella “Provincia Granda” per l’ 11a Adunata Nazionale degli Uomini di Mondo a ritirare la “Razione K” che sarà distribuita ai detentori della famosa tessera , tanto cara agli “UdM”, nella gran kermesse dei ricordi della naja cuneese e degli incontri tra ex-commilitoni. “Io esisto e sono un uomo di mondo perché ho fatto il militare a Cuneo!”. Cosa significhi essere “Uomo di Mondo ” il mitico Totò (1898-1967) non l’ha spiegato, nessuno lo sa, l’importante è avere la coscienza di esserlo. Da Garibaldi a John Martin trombettiere di Custer, da San Magno il Legionario al Barone Leutrum, a Pio VII “Papa di Mondo”, che soggiornò nel 1809 a Palazzo Rovera di Maria in via Roma e poi fu fatto prigioniero dal “Generale di Mondo” Napoleone Bonaparte, tanti nomi illustri della storia che vanno ad aggiungersi a quelli meno noti di alpini, di fanti della Cremona, di cacciatori delle Alpi con la cravatta rossa, di finanzieri, di carabinieri sempre impegnati, in silenzio, a garantire la pace, la sicurezza, la legalità, la salvaguardia delle libere istituzioni e ad intervenire con rapidità in caso di calamità, tutti accomunati dallo stesso fattore: son passati da Cuneo.
La città nota per le caserme che in ottocento anni di storia hanno forgiato “Uomini di Mondo”, oltre due milioni di italiani hanno fatto il militare a Cuneo come riportano i registri di leva e tra questi figurano nomi conosciuti al grande pubblico : Marco Pannella (classe 1930),Giorgetto Giugiaro (classe 1938), Enrico Mentana (classe 1955), Piero Pelù (classe 1962), Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti (classe 1966). “Sono un uomo di mondo ho fatto tre anni di militare a Cuneo!”. Infatti, è stata costituita l'associazione per ricordare la celebre battuta del grande Totò, ripetuta in diversi film, tra cui l'episodio in cui interpreta il maestro Antonio Scannagatti nel vagone letto con l'onorevole Trombetta (Mario Castellani) in “Totò a colori” del 1952 , regia di Steno, il primo film lungometraggio italiano a colori, girato con la pellicola Ferraniacolor. Tra i fondatori dell’associazione Dadone Piero, Gedda Alberto, Merlino Mario, Paparelli Danilo, Riva Gigi e soprattutto Liliana de Curtis, figlia di Totò, che personalmente volle testimoniare alla nascita dell’Albo d’Onore degli Uomini di Mondo nel 1998, l’anno del "gemellaggio culturale" fra gli 800 anni dalla nascita della città di Cuneo e i 100 anni dalla nascita di sua Altezza Imperiale Antonio Porfirogenito della Stirpe Costantiniana dei Focas Angelo Flavio Ducas Commeno di Bisanzio, principe di Cilicia, di Macedonia, di Dardania, di Tessaglia, del Ponto, di Moldava, di Illiria, del Poleponneso, duca di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e Durazzo, conosciuto come Antonio De Curtis , in arte Totò.

 

 

Fonte: http://www.canosaweb.it

 

Marcello Martelli presenta:

"A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?"


Venerdì 8 ottobre 2010, alle 17, nella sala del Consiglio Provinciale di Palazzo San Filippo, verrà presentato il libro del giornalista-scrittore Marcello Martelli, il cui titolo si rifà ad una celebre espressione di Totò “A proposito di politica ci sarebbe qualcosa da mangiare”.

Nelle pagine disincantate del libro l’autore, giornalista di lungo corso, ripercorre con stile narrativo ironico e moderno vicende di vita vissuta ed attualità legate al variegato mondo della politica. Si passa dai “collezionisti di poltrone e prebende” alla “burocrazia-bunker” in una rilettura di avvenimenti, fatti e personaggi attraverso la lente dell’ironia e delle battute sagaci alla Totò, maestro insuperabile di saggezza e umanità.

Tra l’altro, l’introduzione del libro è stata curata proprio da Liliana De Curtis, figlia delceleberrimo attore partenopeo. Tra gli spunti di riflessione ci sono anche riferimenti alle ultime vicende del Paese che hanno riempito le pagine della cronaca e del gossip in questi ultimi tempi. Non manca un sentito omaggio al grande Eduardo De Filippo, colto nel momento trionfale della sua elezione a senatore a vita. Oltre all’autore della pubblicazione, Marcello Martelli, all’incontro, patrocinato dalla Provincia e dal Comune di Ascoli Piceno e coordinato dalla scrittrice Maria Collina, interverrà anche l’on Remo Gasperi, che è stato più volte ministro ed esponente di primo piano della storia politica del Paese.

 

 

Fonte: http://www.vivereascoli.it

 

Guardie e Ladri - Cinema Trevi - Roma 5 ottobre 2010 ore 21.00

Vicolo del Puttarello 25 (Fontana di Trevi) - Ingresso libero


Il giorno 5 OTTOBRE 2010, alle ore 21,00 AL CINEMA TREVI (Vicolo del Puttarello, 25 Roma-Fontana di Trevi) La Cineteca Nazionale (Centro Sperimentale di Cinematografia) presenta il libro TOTO’ ATTORE, di Ennio Bìspuri (Gremese, Roma, 2010, pagg. 510)
 

Intervengono:

VITTORIO GIACCI (Università di Roma La Sapienza),
VINCENZO MOLLICA (giornalista RAI)
È' prevista la presenza di UGO GREGORETTI (regista)
 

Modera:


ENRICO MAGRELLI (Conservatore della Cineteca Nazionale) sarà presente l'autore.

A seguire: proiezione del film Guardie e ladri (Mario Monicelli e Steno, 1951)

                                                              - Ingresso libero -

 

 

Fonte: Comunicato stampa

 



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