Totò ye' ye' - Serie TV "Tutto Totò"

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Film in B/N durata 40 min. -   Video-clip 36 sec.  -   Sigla TuttoTotò in mp3

"Totò ye' ye'" Regia di Daniele D'Anza. Soggetto e sceneggiatura Bruno Corbucci, Mario Amendola;Direttore della fotografia Marco Scarpelli, Scenografia Giorgio Aragno, Musiche Gianni Ferrio, Montaggio Sergio Muzzi, Aiuto regista Simone Mattioli, Produzione Aldo Pace per la BL Vision (Roma).

Interpreti: Totò (il capellone), Mario Castellani, Didi Perego, Mina, Patty Pravo, Tony Renis, Gianni  Bonagura, Gianni Agus, Marisa Merlini, Didi Perego, Ricky Shayne, Irene Gates, I Nomadi, Leo Chamberlain, Piero Gerlini, Remo Germani, Carla Macelloni, Corrado Olmi, The Renegades, Solidea.

Trama: Special televisivo cui partecipano vari cantanti in cui Totò fa la parodia dei "capelloni" e riprende con Mario Castellani il numero del contrabbasso. Il programma fu annunciato per il 29 giugno del ' 67 ma non andò mai in onda.

 

Film completo: Totò ye ye

 

L’episodio non è mai stato trasmesso dalla televisione italiana, nonostante fosse stato programmato, ed è reperibile oggi in modo frammentario solo in videocassetta con la durata di 16’ e 6”. Può essere considerato un coacervo di scenette che recuperano precedenti testi teatrali e film, qui mescolati in un frullatore che doveva tenere ben presenti il linguaggio televisivo e il destinatario di riferimento, ormai abituato alla presenza serale delle varie Mina, Tony Renis, Patty Pravo e via enumerando.

 

Sostanzialmente, il filmato si struttura in tre sketch ambientati al Piper (6’ e 28”), in un supermermarket (2’) e in un commissariato (7’ e 15”).

 

La formula in fondo era semplice: infilare il prototipo Totò con bombetta, frac e pantaloni “a zompafossi” in un qualunque canovaccio che strizzasse l’occhio alle mode dilaganti, dai capelloni, ai balli scatenati, al Piper club, alle polemiche sui “matusa”, ai conflitti generazionali, alla rivoluzione dei costumi che sarebbe esplosa più seriamente di lì a qualche mese e che peraltro Totò non ebbe la ventura di conoscere.

Gli autori — nella loro smania di ridicolizzare Totò mettendolo a contatto, con bombetta e frac, col mondo moderno — non solo gli fanno crescere i capelli e gli fanno ballare il twist e i cosiddetti balli yè yè, da cui il titolo, ma arrivano perfino a fargli guidare un go-kart. In questo minestrone televisivo freddo e con poco sale, nel quale non si riesce a percepire la presenza di un regista, ma che rimanda vagamente alla formula tanto cara a Mattoli usata ne I pompieri di Viggiù, Totò recita senza sforzo e forse senza convinzione, attingendo al suo vecchio repatorio.

 

Vediamo così riprodotta fino al plagio la scenetta in cui fa accomodare un giovane poeta contestatore-futurista e gli sputa in un occhio, che deriva dalla stessa scena di Totò a colori e L’imperatore di Capri, dove la vittima era un pittore “picassiano”, evidentemente colpito con spirito vendicativo e in difesa della vera arte.

 

 

Troviamo poi il duo di musicisti sgangherati che suonano il contrabbasso in chiave squisitamente clownesca, ripreso da Totò di notte n.1 e Totò sexy, e ancora la scenetta in cui il commissari (Gianni Agus) e Totò disquisiscono sul dilagare dei cosiddetti capelloni, con l’attore napoletano che ripetutamente, con le forbici in mano, vuole tagliarsi una ciocca di capelli per regalarla al commissario, evidente recupero da Il mostro della domenica.

 

Vediamo anche una situazione che fa riferimento a Rita, la figlia americana: Totò in veste di musicista-capellone. Da ultimo, viene riciclata dall’attore la battuta geniale, ripresa da Totò, Peppino e... la malafemmina, «Quando c’è la nebbia non si vede». Siamo, insomma, di fronte a un’antologia che riproduce vecchi sketch rielaborati in sintonia con i tempi e con il linguaggio televisivo, dove la recitazione di Totò — sia pure sempre gradevole e ancora capace di suscitare effetti comici — risulta ripiegata sullo stereotipo collaudato e auspicato dal pubblico meno esigente.

"Fonte: Totò attore" di Ennio Bìspuri, edito da Gremese.

 

Pochi giorni dopo la sua scomparsa, andò in onda la serie televisiva "Tutto Totò", composta da medio-metraggi che in parte riprendevano sketch celebri (ad esempio, nell'episodio "Il tuttofare", con la scena del parrucchiere, già presente in "Il più comico spettacolo del mondo") e in parte adattavano il personaggio Totò in contesti narrativi attuali, come ad esempio nell'episodio "Totò yè yè" (con lui e Mario Castellani a confrontarsi con il mondo giovanile degli anni 60).

 


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