I quiz televisivi di...Totò a cura di Maria Carla Calì
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Chi, come me, segue spesso i quiz televisivi – sono in tanti a farlo, ma in pochi a dirlo – avrà avuto occasione di notare che molto spesso Totò e i suoi film sono oggetto delle domande più svariate.
Fin qui tutto normale: spesso, però, tali domande contengono imprecisioni, inesattezze, e anche qualche errore.
Vorrei proporre alla vostra attenzione quattro piccolo esempi di quanto ho appena detto, senza entrare nella competenza di autori e conduttori, che comunque non citerò per ovvie ragioni.
Comincio con una svista che soltanto i totologi possono aver notato, ma che in ogni caso rimane pur sempre tale. Classica domanda multiple choice: Quale tra questi NON è un film di Totò? Opzioni: Risposta del concorrente: I soliti ignoti. Indignazione del conduttore: Noooo! Era Napoli milionaria, famosa commedia di Eduardo!!! E invece nessuno dei due aveva ragione: la domanda era palesemente sbagliata. Infatti i quattro titoli proposti SONO, a tutti gli effetti, quattro film di Totò, compreso Napoli milionaria, tratto dal testo teatrale e girato con la regia di Eduardo De Filippo (che lo modificò proprio per il grande attore napoletano), nel quale il Principe fa la parte del finto morto. Ancora :In quale di questi film Totò è un poveraccio che, quando può, si mette gli spaghetti in tasca? Ovviamente la risposta esatta era Miseria e nobiltà. Questa volta non c’è errore: a parte la domanda formulata in modo, direi, un po’ fuorviante – la scena degli spaghetti è unica, Totò partecipa a un altro pranzo in casa del cuoco e non si mette in tasca un bel nulla, anche perchè il primo era costituito da un consommé; però, messa così, poteva voler dire che nel film lo fa più volte -, il fatto strano è che la suddetta risposta valeva ben 70.000 euro e che il concorrente ha preferito abbandonare il gioco…. Questa è molto recente. Domanda: In quale di questi film Tòtò dice l’unica parolaccia della sua carriera? Opzioni: C. Totòtruffa ’62. La concorrente ha risposto ovviamente I due colonnelli, riferendosi – almeno spero – alla famosa frase detta da Totò al comandante tedesco, che gli ripeteva in continuazione: Attento, colonnello…io ho carta bianca!!! Gli amici totologi sanno benissimo che la risposta del colonnello Di Maggio è un sonoro: e ci si pulisca il c…!!!, parola che, fino a qualche anno fa, veniva sfumata proprio perché considerata una parolaccia. Bei tempi, verrebbe da dire: con tutto quello che c’è in giro adesso… Tuttavia, a costo di essere considerata una scavatrice di bucce altrui, non posso esimermi dall’osservare che in un’altra pellicola, I due marescialli, Totò pronuncia a metà un’altra espressione molto meno elegante – ammesso e non concesso - della precedente. E’ la celebre scena del caffè dello sport, alias ciofeca dello sport, in cui lui appare con una vistosa fascia al braccio recante la scritta VAF (volontari ausiliari fanteria, se la memoria non mi tradisce). Qui il Principe ha un breve scambio di battute con un contadino che, giustamente, dopo averlo sentito dire con orgoglio: Io sono il capo VAF!, gli dice a sua volta: Ma vaff….La risposta di Totò non si fa attendere: Avanti! Completa la frase, se hai coraggio! Ma vaff…ma vaff…e vediamo se non ne schiaffo qualcuno dentro! Non si tratta proprio di una parolaccia, ma siamo lì…. Infine, c’è sempre l’ineffabile conduttore che si lascia andare a citazioni personali, sbagliando clamorosamente. Finchè sono disattenti gli autori, va bene; però, a una persona che ha appena perso una somma considerevole, non si può dire: Tanto, signori si nasce, come dice il grande Totò nel film La banda degli onesti!... Mamma mia… |
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