Ultimi
e definitivi aggiornamenti sulla telenovela, iniziata nei mesi estivi del 2011
dal solerte Sindaco di Alassio che vedeva protagonista, suo malgrado, il
Principe Antonio De Curtis, o per meglio dire un busto raffigurante la sua
“creatura” più prepotentemente nota e familiare agli italiani: Totò!
Il busto,
voluto dalla cittadina Ligure per ricordare i soggiorni di questo illustre
artista che, tra le tante località turistico balneari italiane, in cui tra le
più note e accorsate primeggiano proprio quelle Campane, nella zona Partenopea,
o meno, aveva prediletto, in molte occasioni, proprio la “ Città dei Baci”,
sobria ed elegante località, dalla tradizione turistica ottocentesca, perla
della Riviera di Ponente, protesa verso la Francia ma saldamente italiana.
Il bronzo, rimosso dalla originaria collocazione studiata dalla precedente
amministrazione comunale, dal sindaco Roberto Avogadro, per far posto ad un
analogo manufatto artistico ritraente Luigi Morteo, benefattore del comune, era
stato dal primo cittadino anche oggetto di osservazioni poco lusinghiere sia per
il soggetto che per la manifattura.
Subito,
nell’estate soffocante, priva di un verace clima vacanziero, la notizia era
rimbalzata amplificandosi, non solo perché di napoletani e di campani ve ne sono
tanti, anche nelle regioni del Nord Italia, ma anche perché, come afferma
Manzoni “Con l’Arte di mezzo…le ubbie si buttan…”.
E così un popolo italianamente
compatto aveva rigettatol’azione protestando per la rimozione del busto e il suo
immagazzinamento senza scadenza.
Sul finire di un torrido e balordo Agosto era timidamente sorta, nello stesso
seno della cittadina ligure, l’offerta, da parte di un comitato di napoletani
trapiantati ad Alassio, francamente irrinunciabile, precisa e ineludibile: “Il
busto deve restare ad Alassio!”.
Si indicava anche il luogo più adatto alla ricollocazione: sulla passeggiata turistica, alla Baia del Sole, in prossimità
del famoso “Muretto”rivestito da piastrelle autografe di Vip.
Il personaggio Totò è di portata nazionale, non legato ad un campanile o ad una
regione, esemplifica un “italiano transnazionale” che attraversa con i suoi modi
trasversalmente tutta la nostra penisola:”Dall’Alpe al Lilibeo” per dirla con un
altro grande poeta: Giuseppe Giusti.
Così il comitato Partenopo/Alassino, al grido di: “Attenziò…Battagliò!” è
partito, con la sua proposta, in marcia, per riportare il Busto di Totò in
visibilità!
Alla
vicenda ha dato non poco contributo il sindaco di Cuneo, non per nulla primo
cittadino di una delle città più belle, umanamente ricche e “aperte” d’Italia,
vocata ad un “internazionalismo” che le andrebbe riconosciuto per le tante
industrie del suo territorio che portano i prodotti italiani con grande onore in
tutto il mondo (basti pensare al cioccolato, alle nocciole, alle case vinicole,
alla coltura delle lumache, ai caseifici di formaggi DOP).
Il Sindaco di Cuneo nello scorso autunno, successivo a quella torrida estate,
fuori dal can-can “busto si/ busto no”, momentaneamente e saggiamente stoppato,
fuori dalle polemiche, da un ragionato intervento di Luigi De Magistris, primo
cittadino di Napoli, chiede in prestito il busto, in quel momento “archiviato”
nei depositi comunali alassini.
La richiesta della trasferta è motivata da una manifestazione che già da anni è
promossa nella città piemontese sulla base di una ben nota e amatissima battuta
del Principe De Curtis:” Sono uomo di mondo! Ho fatto tre anni di militare a
Cuneo!”
A Cuneo di questa frase hanno fatto un motto amatissimo, riconoscendo con gioia
e con affetto come quella frase sia nata dalla nobile e acuta intelligenza
partenopea del Principe, che evidenzia, scherzando, grandi verità.
Così
il “Busto” va in “Ferma militare” a Cuneo dove diviene il polo d’attrazione di
una vera marea di turisti che, nel nome del Principe e senza neppur bisogno di
una effige, si radunano a Cuneo tutti gli anni per sentirsi patriotticamente, e
col sorriso sulle labbra “Uomini di mondo, alias ex Militari” a Cuneo, primi fra
tutti gli Alpini che a Cuneo hanno una antica radice.
Che dire a Cuneo e ai cuneesi incarnati dal loro Primo cittadino?
Chapeau!
Forse forse un pensierino di trattenere l’effigie di Totò l’avevano fatto, ma
come sia sia, scaduto l’accordo, gli attuali tempi di crisi hanno indotto ad un
silenzioso rientro del busto nei depositi comunali alassini.
Per fortuna c’era ancora un margine per mutare idea da parte di un Primo
cittadino, magari tenendo conto anche del malcapitato scultore, finito nella
vicenda, ingiustamente vituperato e penalizzato.
Così pian piano le idee del Sindaco Avogadro sono giunte a “digerire” la
proposta del comitato Partenopo/Alassino e a stabilire una data, il 15 Aprile
2012 per inaugurare la nuova collocazione del Busto di Totò sulla passeggiata, a
vista di quel mare, che è unico per l’Italia tutta, dalla Ligura alla Sicilia,
per tutti gli italiani.
Firenze 14 Aprile 2012
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